Su questo blog abbiamo raramente ospitato dei prodotti “industriali”, ma la curiosità ci ha spinto ad acquistare una bottiglia di
Birra Poretti, storico marchio italiano fondato nel 1877 da Angelo Poretti ma dal 1982 di proprietà del gruppo
Carlsberg. La birra in questione c’interessa in quanto rappresenta forse un altro tentativo, da parte di un gruppo industriale, di entrare dalla porta di servizio del mondo della “birra artigianale”. Il discorso non riguarda solamente la “non filtrazione” sbandierata in etichetta ma anche l’inclusione, nel nome del prodotto, della parola “
cascade”, una nota varietà di luppolo Americano. Siamo sicuri che la totalità dei consumatori abituali di birra industriale ne ignori il significato; probabilmente noterà solamente l’assonanza con la parola italiana “cascata”, e forse percepirà che si tratta di una birra estiva particolarmente rinfrescante? Eppure c’è qualcosa che non ci convince completamente in questa strategia di Marketing. Chi conosce il
cascade quasi sicuramente è un appassionato di birra (artigianale) che conosce anche il marchio “
Poretti” e quindi difficilmente acquisterà la bottiglia, se non “una tantum”, per curiosità, come nel nostro caso. Ma c’è un “però”. La bottiglia in questione gode della distribuzione Eataly, si trova quindi almeno teoricamente tra le eccellenze alimentari italiane ed ecco che il suo target potrebbe essere chi si interessa e s'avvicina alla birra di qualità; oppure il “birrofilo” estero, che non consce il marchio
Poretti. Il prezzo (1.80 € per trentatrè centilitri) la rende poco concorrenziale nei supermercati; basterà questa ridotta fascia di potenziali clienti a decretare il successo di questa
Poretti Summer Cascade ai 7 Luppoli, sei dei quali non sono nominati ? Ma passiamo all’assaggio. Il colore è dorato, molto, troppo limpido per tenere fede alla promessa di“non filtrazione”; forse è più appropriato parlare di microfiltrazione ? Ad ogni modo, la bottiglia presenta comunque del sedimento sul fondo. La schiuma è molto persistente, cremosa e bianca. Cerchiamo il
cascade nell’aroma, ed effettivamente tra sentori di cereali ed erbacei c’è un leggero aggrumato, dolce, caratteristico del luppolo americano; il naso è abbastanza elegante e pulito, anche se non molto pronunciato. Purtroppo le “novità” si fermano qui; in bocca questa birra non si discosta molto da una qualsiasi
lager industriale: pochissimo corpo, carbonazione vivace e molta acqua. Stilisticamente dovrebbe invece essere una “Vienna”; il gusto è caratterizzato dal malto, ma l’intensità è davvero scarsa. C’è biscotto e un discreto livello di diacetile che la rende poco secca e molto poco “estiva”, con l’alcool che si avverte ben più dei “gradi” dichiarati (4.8%). Se i “sette luppoli” vi facevano pensare ad un lungo finale molto amaro, potete restare tranquilli, perché siamo sempre nei parametri rassicuranti di un prodotto industriale. L’amaro c’è, erbaceo, ma molto moderato, accompagnato da qualche altra nota di burro. Ci siamo volutamente limitati ad una descrizione organolettica del prodotto e non aggiungiamo altro, visto che preferiamo spendere i soldi in birra piuttosto che in avvocati. Formato: 33 cl., alc- 4.8%, lotto J12095N, scad. 07/2013, prezzo 1.80 Euro.
Mi incuriosisce molto questa birra: penso che quando la grande industria (o anche gli artigianali maggiori) troveranno la giusta formula per qualche summer pale ale/lager all'americana il mercato potrebbe cambiare molto.
RispondiEliminaProverò da Eataly la prossima volta che ci passo (l'ultima volta non l'ho vista in verità).
posso rispondere io all' arcano degli "X" luppoli:
RispondiEliminaIl numero non indica le varietà di luppoli impiegati, bensi, il numero di luppolature impiegate per la birra.
Il cascade probabilmente è stato aggiunto in dry hopping.
A livello culturale potrebbe smuovere un po' di coscienze, nella direzione di birra con un sapore che non è solo quello dell'anidride carbonica.
RispondiEliminaDopo ormai oltre 10 anni di seguire la "scena", non dimentico che il mio primo approccio con la birra era na """nastro azzurro""" di papà, sulla cui bottiglia c'era addirittura ancora scritto "pilsner"..... per cui ben venga poretti 7, seppure a 1,80 euro mi prendo anche una hommelbier
NB presa "oggi" 11 agosto a milano è lo stesso lotto riportato nell'articolo.
RispondiEliminainsomma ragazzi è birra si beve cosi per rinfrescarsi d'estate o con gli amici, non è mica da star li a centellinarla.
RispondiEliminaCiao
insomma ragazzi è birra si beve cosi per rinfrescarsi d'estate o con gli amici, non è mica da star li a centellinarla.
RispondiEliminaCiao