sabato 3 ottobre 2015

Nøgne Ø / Bridge Road Aurora Australis

Ci vogliono circa 38 ore e almeno tre scali per andare in aereo da Grimstad, Norvegia, dove ha sede il birrificio Nøgne Ø  a Beechworth, in Austrialia, presso la Bridge Road Brewers. Immaginate di dover percorrere il tragitto via mare, attraversando due oceani: è questo il lungo viaggio al quale sono stati sottoposti alcuni barili di birra, facendo rivivere un'antica tradizione norvegese nata da un curioso "incidente" avvenuto nel diciannovesimo secolo, quando un distillatore aveva spedito dei barili in Australia; le vendite non furono buone, e cinque barili invenduti furono rispediti in Norvegia dopo un po' di tempo. Al loro arrivo, il produttore notò come il distillato risultasse più morbido e ricco: il miglioramento fu attribuito, oltre che alla permanenza in botte, agli scuotimenti subiti nella stiva della nave e alle variazioni climatiche incontrate nel viaggio oceanico. Ancora oggi, i barili della Linie Aquavit vengono caricati su una nave e spediti in giro per il mondo; sul sito del produttore, inserendo la data impressa sulla bottiglia è possibile risalire all'esatto itinerario percorso.
Nøgne Ø  e Bridge Road Brewers avevano già collaborato assieme realizzando la India Saison. Il loro secondo incontro avviene a distanza: in Norvegia viene prodotta una Quadrupel che viene poi messa in botti ex-whisky e spedita in Australia via nave, senza refrigerazione: prende il nome di Aurora Borealis. Nell'altro emisfero, la Bridge Road produce la stessa Quadrupel, la mette in barili che avevano contenuto Pinot Nero e li imbarca per la Norvegia, dove viene poi imbottigliata con il nome di Aurora Australis.
Bottiglia millesimo 2012, che riempie il bicchiere - dopo un leggero gushing - di un bel color tonaca di frate scuro, dai riflessi ambrati: la schiuma beige è molto generosa. L'aroma è molto interessante, con una bella complessità fatta di sentori di legno e frutti di bosco, zucchero caramellato, prugne e fichi disidratati, vaniglia e tracce di vino liquoroso, porto. Eccellente la pulizia, bene l'eleganza. Il suo corpo è tra il medio e il pieno, con una carbonazione sottile e abbastanza contenuta: la consistenza oleosa la rende morbida e molto gradevole al palato. La bevuta inizia piuttosto dolce di caramello, prugna, uvetta sottospirito e vino liquoroso, per poi essere bilanciata da note aspre di frutti rossi e uva acerba; in sottofondo ci sono le note legnose, l'alcool scalda quanto basta per attenuare il dolce e riscaldare il palato, mentre è nell'ultima parte della bevuta che emerge chiaramente il suo carattere vinoso trasmesso dall'invecchiamento in botte, sopratutto nel bel finale ricco di tannini che apportano secchezza ed una leggerissima nota amaricante. E' una Strong Ale /Quadrupel davvero interessante che si sorseggia lentamente con grande soddisfazione: pulita e molto ben fatta, bilanciata, morbida, calda, avvolgente, perfetta per chiudere in tranquillità una delle tante frenetiche giornate di lavoro viaggiando con il pensiero nei silenziosi panorami norvegesi.
Formato: 25 cl., alc. 11%, IBU 30, lotto 866B, imbott. 20/12/2012, scad. 20/12/2017, pagata 10,22 Euro (Vinmonopolet, Norvegia).

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

1 commento:

  1. Sì, ma l'ho presa in Norvegia e là i prezzi degli alcolici sono folli a causa dell'elevatissima tassazione. Probabilmente costa meno in Italia.

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