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lunedì 26 giugno 2017

BioNoc' Lipa

Ritorna sul blog un birrificio che avevo “ospitato” qualche anno fa a pochi mesi dal debutto: si tratta di Bionoc, sede a a Mezzano di Primiero, estremità orientale del Trentino, a pochi chilometri dal confine con il Veneto. Il nome scelto identifica semplicemente i due fondatori: Fabio (Bio) Simoni e Nicola (Noc) Simion. Un percorso iniziato nel 2003 quando Fabio frequenta alcuni corsi alla Università della Birra di Azzate e decide di convertire il ristorante di famiglia nella Birroteca Sangrillà, un locale a vocazione birraria che arriva a far ruotare anche un migliaio di diverse etichette l’anno.  Nicola è uno dei clienti abituali, un homebrewer con il sogno di aprire un microbirrificio che lentamente contagia anche Fabio: l’homebrewing viene affiancato da viaggi birrari in Inghilterra e America e da un’esperienza presso il birrificio Fravort, in Valsugana. Nel 2012 i due soci sarebbero pronti a partire ma la burocrazia rallenta di qualche mese l’esordio di Bionoc che avviene solamente nel 2013: in quattro anni il birrificio è comunque riuscito ad aumentare la propria produzione da 200 a 1200 ettolitri.  
Le etichette sono sostanzialmente suddivise in due grandi categorie: le birre “di sempre”, disponibili tutto l’anno, ovvero Goldon Ale, Alta Vienna, Staion (Saison), Lipa (IPA) e Nociva (Scotch Ale). Le birre stagionali: La Guana (una Strong Dark Ale natalizia) Napa (American Pale Ale), Meingose e Raucha (una Maerzen affumicata). 
D’interesse è anche il progetto “Asso di Coppe” interamente dedicato alla produzione di birre acide e agli affinamenti in legno: si avvale della collaborazione dell’homebrewer Nicola Coppe, appassionato di batteri e lieviti selvaggi.  Per evitare qualsiasi  contaminazione il locale dedicato agli invecchiamenti in legno è stato posizionato a circa tre chilometri dal birrificio, in località Transacqua: è qui che si trova La Boutique de la Bot, in centro storico, di fronte alla più antica chiesa della valle. I risultati sembrano essere davvero incoraggianti:  all’ultima edizioni di Birra dell’Anno è arrivata una medaglia d’oro nella categoria riservata alla birre acide.

La birra.
Non sono molte le interpretazioni classiche (ovvero inglesi) dello stile India Pale Ale che abbiamo in Italia, e non solo: sono quasi sempre i luppoli americani o di altri continenti extra-europei ad essere utilizzati dai birrai. Molto apprezzabile quindi la scelta di Bionoc di cimentarsi con luppoli inglesi e malti Pale e Crystal.  Bottiglia nata lo scorso marzo e birra che si presenta nel bicchiere di un color ambrato piuttosto carico sormontato da una generosa testa di schiuma, cremosa e compatta, dall’ottima persistenza. Al naso le note di terriccio umido s’accompagnano a quelle del caramello, della marmellata d’arancia, della frutta secca, soprattutto mandorla.  Il gusto prosegue un percorso alquanto “british” nel quale i malti la fanno da padrone con note caramellate, biscottate e “nutty”; marmellata d’arancia e accenni d’uvetta contribuiscono nel dare forma ad una bevuta piuttosto dolce alla quale si contrappongono una buona attenuazione e un finale amaricante terroso che tuttavia non incide quanto dovrebbe. C’è anche un leggerissimo diacetile, comunque perdonabile.  
Una English-IPA abbastanza accomodante che indulge sul dolce rendendosi facilmente accessibile: pulita e profumata, mette in evidenza una buona facilità di bevuta nascondendo i suoi gradi alcolici (6%). Pur senza tirare in ballo confronti con interpretazioni più spinte dello stile (spesso americane) a questa birra manca oggettivamente un po' d'amaro: alzandone un po' l'asticella la birra otterrebbe maggior equilibrio e carattere.
Formato: 33 cl., alc. 6%, lotto 27, scad. 08/2018, prezzo indicativo 4.00-4.50 Euro (beershop)

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

sabato 26 ottobre 2013

BioNoc Staiòn

Pensi al Trentino Alto-Adige, pensi alla birra ed immediatamente la mente va poco più a nord, al confine con l'Austria e la vicina Germania. O pensi alla birra altoatesina per eccellenza, la Forst. Scopri invece che c'è un microbirrificio, di recentissima apertura, che ha scelto la via dell'alta fermentazione, in netta contrapposizione (escludeno le weizen)  con le basse fermentazioni tanto popolari in Austria ed in Baviera. Siamo a Mezzano di Primiero, estremità orientale del Trentino, a pochi chilometri dal confine con il Veneto (Belluno); è qui che apre il Birrificio Bionoc, un nome che è semplice espressione dei due timonieri: Fabio (Bio) Simoni e Nicola (Noc) Simion. Nel loro passato amore e passione per la birra, l'università della birra di Azzate; l'idea di mettere in piedi un birrificio parte nel 2009, si concretizza nel 2012 ma è ufficialmente solamente quest'anno, dopo che tutte le lungaggini burocratiche sono state espletate, che le birre possono essere commercializzate. Quattro le birre che dovrebbero costituire la gamma di partenza: due già disponibili (una Saison ed una Belgian Ale) due ancora in preparazione (IPA e Scotch Ale).
Partiamo dalla Saison chiamata Staión che, immaginiamo, sia l'equivalente dialettale di "stagione". Si presenta di colore oro pallido, leggermente velato: la schiuma bianca e cremosa, dalla discreta persistenza ma poco generosa. Il naso apre con un leggero sulfureo che fortunatamente svanisce quasi subito: troviamo allora miele millefiori, sentori floreali e di arancio. Bevuta che parte un po' timida, ma già in bocca c'è una maggiore intensità: ingresso di crosta di pane, cereali, miele ed una bella parte centrale fruttata di polpa d'arancio ed albicocca. Corpo medio-leggero, snella e carbonata quanto basta per scorrere con buona velocità: la chiusura è abbastanza secca ed amara, con note erbacee, di scorza d'arancio ed un ritorno di cereali. Una Saison dissetante e rinfrescante, dal gusto pulito, che ci sembra però un po' "ingessata" nell'abito del debutto, se ci passate la metafora. Godibile e dalla buona intensità, manca però di quel carattere rustico e ruspante che vorremmo sempre trovare in una Saison; intensità e pulizia sembrano già essere ad un buon livello, ora si tratta di donare a questa Staión maggior personalità e carattere, "sporcandola" nel modo giusto per farle togliere il frac ed indossare un abito più idoneo al lavoro nei campi.
Formato: 75 cl., alc. 5.4%, IBU 30, lotto S313, scad. 02/2015, pagata 9.00 Euro (stand birrificio).