 Dopo quindici anni di appassionato homebrewing alle spalle, i riflettori si accendono per Giovanni Fumagalli al concorso “Una birra per l’estate” di Piozzo nel 2010; il suo “clone” della birra Gonzo Imperial Poter della Flying Dog si aggiudica infatti il primo premio. Il successo lo spinge a fare il “grande salto” e di affiancare, alla sua regolare attività di farmacista, quella di produttore di birra. Lo seguono nella nuova avventura come soci anche Mauro Zilli, Marco Orfino e Serenella Lancini. Nasce così il birrificio Via Priula di San Pellegrino Terme, Bergamo. In assenza di impianti propri, la produzione delle ricette viene affidata al birrificio BABB di Brescia; l’ottimo feedback ricevuto pare aver definitivamente convinto i soci ad acquistare i propri impianti ed a realizzare un proprio locale, con annessa cucina, che dovrebbe essere inaugurato proprio nella primavera del 2012. Molto bello il logo del birrificio e la grafica di tutte le etichette, illustrate da Stefano Torriani, che si ispirano ad un manifesto di inizio novecento che pubblicizzava l’attività del fotografo e farmacista Ermanno Bonapace, nonno di Giovanni Fumagalli. Chi ha una memoria lunga non ricorderà l'elisir “Bacio” , ma senz’altro, come noi, la “Magnesia San Pellegrino”; i brevetti di questi due prodotti furono depositati proprio da Bonapace. Le birre prodotte sono al momento quattro: una pils, una imperial stout, una “fruit beer” al lampone ed una American Pale Ale chiamata “Bacio”, in onore proprio di quell’elisir prodotto nei primi anni del 1900. Ma oltre alla grafica, le etichette brillano per la chiarezza e la completezza (finalmente!) delle informazioni riportate: ingredienti, valori nutrizionali, istruzioni su conservazione e somministrazione; un caso più unico che raro nel panorama italiano, e non solo. Viene brassata con malti Pale Maris Otter, Cara-Monaco, Cara-Amber, Biscuit; i luppoli utilizzati sono Chinook ed Amarillo. Assaggiamola, dunque: all'aspetto è di colore oro antico / rame, leggermente velato. La schiuma bianca è enorme, fine e pannosa, e ci costringe ad una lunga attesa prima di riuscire a riempire la pinta. L'aroma non è "esplosivo" ma comunque elegante, delicatamente fruttato, con sentori di polpa e scorza di agrumi (pompelmo, lime). In bocca risalta subito una carbonazione elevatissima che, ahinoi, disturba non poco la bevuta; per il resto, sarebbe tutto al posto giusto. Cereali e crosta di pane sono la breve introduzione ad un amaro netto e deciso, ricco di scorza degli stessi agrumi dell'aroma. Leggera e correttamente watery, sarebbe una birra molto beverina non fosse - ci tocca ripeterlo - per l'altissima gasatura di questa bottiglia che volente o nolente ne "sporca" anche un po' la percezione del gusto. Molto secca, chiude senza sorprese con un bell'amaro intenso, erbaceo ed aggrumato. E' un American Pale Ale ben bilanciata ma abbastanza "spinta", dall'amaro molto deciso e che lascia intravedere delle ottime potenzialità; purtroppo come la maggior parte delle birre artigianali italiane non è facilissima da reperire "fuori zona", ma speriamo ugualmente di avere l'occasione di riprovarla presto in una "versione" meno carbonata. Formato: 50 cl., alc. 4.9%, scad. 18/05/2012, prezzo 4.50 Euro.
Dopo quindici anni di appassionato homebrewing alle spalle, i riflettori si accendono per Giovanni Fumagalli al concorso “Una birra per l’estate” di Piozzo nel 2010; il suo “clone” della birra Gonzo Imperial Poter della Flying Dog si aggiudica infatti il primo premio. Il successo lo spinge a fare il “grande salto” e di affiancare, alla sua regolare attività di farmacista, quella di produttore di birra. Lo seguono nella nuova avventura come soci anche Mauro Zilli, Marco Orfino e Serenella Lancini. Nasce così il birrificio Via Priula di San Pellegrino Terme, Bergamo. In assenza di impianti propri, la produzione delle ricette viene affidata al birrificio BABB di Brescia; l’ottimo feedback ricevuto pare aver definitivamente convinto i soci ad acquistare i propri impianti ed a realizzare un proprio locale, con annessa cucina, che dovrebbe essere inaugurato proprio nella primavera del 2012. Molto bello il logo del birrificio e la grafica di tutte le etichette, illustrate da Stefano Torriani, che si ispirano ad un manifesto di inizio novecento che pubblicizzava l’attività del fotografo e farmacista Ermanno Bonapace, nonno di Giovanni Fumagalli. Chi ha una memoria lunga non ricorderà l'elisir “Bacio” , ma senz’altro, come noi, la “Magnesia San Pellegrino”; i brevetti di questi due prodotti furono depositati proprio da Bonapace. Le birre prodotte sono al momento quattro: una pils, una imperial stout, una “fruit beer” al lampone ed una American Pale Ale chiamata “Bacio”, in onore proprio di quell’elisir prodotto nei primi anni del 1900. Ma oltre alla grafica, le etichette brillano per la chiarezza e la completezza (finalmente!) delle informazioni riportate: ingredienti, valori nutrizionali, istruzioni su conservazione e somministrazione; un caso più unico che raro nel panorama italiano, e non solo. Viene brassata con malti Pale Maris Otter, Cara-Monaco, Cara-Amber, Biscuit; i luppoli utilizzati sono Chinook ed Amarillo. Assaggiamola, dunque: all'aspetto è di colore oro antico / rame, leggermente velato. La schiuma bianca è enorme, fine e pannosa, e ci costringe ad una lunga attesa prima di riuscire a riempire la pinta. L'aroma non è "esplosivo" ma comunque elegante, delicatamente fruttato, con sentori di polpa e scorza di agrumi (pompelmo, lime). In bocca risalta subito una carbonazione elevatissima che, ahinoi, disturba non poco la bevuta; per il resto, sarebbe tutto al posto giusto. Cereali e crosta di pane sono la breve introduzione ad un amaro netto e deciso, ricco di scorza degli stessi agrumi dell'aroma. Leggera e correttamente watery, sarebbe una birra molto beverina non fosse - ci tocca ripeterlo - per l'altissima gasatura di questa bottiglia che volente o nolente ne "sporca" anche un po' la percezione del gusto. Molto secca, chiude senza sorprese con un bell'amaro intenso, erbaceo ed aggrumato. E' un American Pale Ale ben bilanciata ma abbastanza "spinta", dall'amaro molto deciso e che lascia intravedere delle ottime potenzialità; purtroppo come la maggior parte delle birre artigianali italiane non è facilissima da reperire "fuori zona", ma speriamo ugualmente di avere l'occasione di riprovarla presto in una "versione" meno carbonata. Formato: 50 cl., alc. 4.9%, scad. 18/05/2012, prezzo 4.50 Euro.__________________
english summary:
Brewery: Birrificio Via Priula, San Pellegrino Terme, Bergamo, Italy.
Style: American Pale Ale
Appearance: deep golden color with a huge frothy white head. Aroma: citrusy and zesty (grapefruit, lime). Mouthfeel: light body, high carbonation, watery texture. Taste: intense zesty hoppy bitterness (citrus) on a bready malt and cereals backbone. Very dry. The excessive carbonation of this bottle is very disturbing; bitter zesty aftertaste. Overall: an APA brewed with Chinook and Amarillo hops from a new interesting Italian micro craft brewery. Pretty well done besides the fact that we got an over-carbonated bottle which did not help the perception of all the flavors. Anyway, this seems a very promising brewery, and we hope to taste again this beer soon in better conditions. Bottle: 50 cl., 4.9% ABV, BB 18/May/2012, price 4.50 Euro.
 
 






















