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martedì 1 maggio 2018

Left Handed Giant Finzels Reach IPA

Grandi cose bollono nelle pentole del birrificio di Bristol Left Handed Giant, la cui storia l'avevo riassunta qui, accennandovi anche di una campagna di crowfunding per raccogliere le 400.000 sterline necessarie per aprire un secondo brewpub nel centro di Bristol. L'obiettivo fu sorprendentemente raggiunto nel giro di 24 ore (!) e la campagna si chiuse a fine marzo con un totale di 840.000 sterline raccolte da 1200 investitori. Il grande successo convinse il birrificio ad estendere il crowfunding di altre due settimane e puntare ad 1 milione di sterline, obiettivo raggiunto grazie a1498 investitori. 
Il progetto iniziale, che prevedeva la costruzione di un "semplice" brewpub nella zona di Floating Harbour, è stato ampliato e spostato nell'area di Finzels Reach, sempre vicino al porto: un complesso industriale del diciassettesimo secolo occupato sino al 1881 dallo zuccherificio Finzel, uno dei più grandi di tutta l'Inghilterra. A partire dal 1788 vi trovò spazio anche il birrificio Georges Bristol, che arrivò ad occupare la maggior parte dei fabbricati e che, alla metà del ventesimo secolo, era uno dei più grandi birrifici del sud-ovest; nel 1961 fu acquistato dalla Courage, Barclay & Co Ltd. che lo chiuse nel 1999. 
Oltre al nuovo birrificio/brewpub (quello attuale sarà destinato alla produzione di birre acide), la nuova sede di Finzels Reach ospiterà al primo piano un ristorante gestito dallo chef stellato Pater Sanchez-Iglesias e uno spazio per eventi culturali; al brewpub sarà comunque operativa anche una cucina più informale ed economica. 

La birra.
Per pubblicizzare il crowfunding, lo scorso febbraio Left Handed Giant ha prodotto un IPA "dedicata alla nostra nuova casa nel centro di Bristol"; l'etichetta vi dà una vaga idea di come diventerà l'edificio in corso di ristrutturazione sul canale. La ricetta della Finzels Reach IPA prevede malti Extra Pale, Carapils, avena torrefatta, frumento torrefatto, luppoli Centennial, Ekuanot, Galaxy e Simcoe, lievito US-05. 
Si presenta di color dorato piuttosto carico, leggermente velato, con un cremoso e compatto cappello di schiuma bianca dalla buona persistenza. L'aroma è molto poco intenso: s'avvertono comunque profumi di arancia e pompelmo, un tocco tropicale, qualche note dank e di cereali. Un po' pochino se si vuole competere con i birrifici inglesi più alla moda. Bene invece la sensazione palatale: corpo medio, la giusta quantità di bollicine, ottima scorrevolezza. Pane, crackers, un tocco dolce di mango e pesca, pompelmo, finale amaro resinoso di discreta intensità e durata. A parole sembrerebbe esserci tutto quello che basta per fare una grande IPA ma la realtà è un po' diversa: nel bicchiere c'è una birra non molto definita che viaggia col freno a mano tirato e non brilla proprio in quei luppoli che dovrebbero  essere il suo punto di forza. Mirabile la ricerca (riuscita) di equilibrio senza cercare estremismi, bene la bevibilità ma il risultato finale è solo discreto: la poca secchezza non riesce neppure a renderla molto rinfrescante.  La bevuta è comunque piuttosto godibile, ma c'è una grossa parte inespressa che lascia rimpianti, sopratutto se questa sarà in futuro la birra della casa per la nuova sede di Left Handed Giant.
Formato 44 cl., alc. 6.9%, lotto 21/02/2018, scad. 21/05/2018.

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

martedì 23 gennaio 2018

Left Handed Giant Sky Above

Non è paragonabile ai “beer miles” di Bermonsdey (Londra) o Piccadilly (Manchester), ma anche Bristol ha la sua area ad elevata concentrazione birraria: è il sobborgo industriale di St Philip's, dove hanno trovato casa i birrifici Good Chemistry, Arbor, Moor, Left Handed Giant e Dawkins. Li potete raggiungere a piedi con un itinerario di circa tre chilometri e se avete voglia di continuare potete raggiungere con calma anche Lost and Grounded, Wiper & True, Fierce & Noble. 
Oggi ci concentriamo su Left Handed Giant, birrificio fondato nel 2016 come beerfirm da Bruce Gray, oggi aiutato dal birraio Richard Poole e dal socio Jack Granger. Gray si definisce un golfista mancato: la mancanza di talento non gli ha permesso di continuare lo sport amato, obbligandolo a concentrarsi sulla gestione del circolo di golf e in particolare della ristorazione. Nel 2009 si sposta ad Edimburgo dove gestisce alcuni locali, per poi finire ad Aberdeen per aprire il primo BrewDog bar; nei due anni successivi ne inaugura altri otto in tutta la Scozia e poi decide di mettersi in proprio fondando un’azienda di distribuzione di birra in Scozia. Assieme a due soci apre anche il The Hanging Bat di Edimburgo, un bar focalizzato sulla craft beer. Nel 2014 liquida le proprie quote societarie per trasferirsi a Bristol dove fonda la Big Beer, distributore di birra artigianale, e lo Small Bar. In parallelo lancia anche la beerfirm Left Handed Giant che debutta nel 2016 e arriva produrre 2500 ettolitri. Fare birra su impianti altrui non garantisce un grosso margine di guadagno e non permette di controllare personalmente la qualità del prodotto: all’interno del magazzino utilizzato per lo stoccaggio, nel quartiere di St Phillips, nel 2017 entra in funzione l’impianto produttivo guidato dal birraio Richard Poole. Il bollitore da 12 ettolitri della Elite Stainless e alcuni fermentatori garantiscono un potenziale annuo da 3500 ettolitri, suddiviso tra fusti, lattine e bottiglie: in loco è anche stata aperta una piccola taproom. Sul blog del birrificio potete leggere tutti i dettagli, inclusi i costi sostenuti. 
Per il 2018 Left Handed Giant ha svelato dei piani piuttosto ambiziosi: con una campagna di crowdfunding  si vogliono raccogliere le 400.000 sterline necessarie per la messa in funzione di un secondo brewpub nel centro di Bristol, nella zona del porto, lo storico Floating Habour. Qui vi troverà posto un nuovo impianto da 17 ettolitri con taproom, mentre quello attuale verrà dedicato in futuro alla produzione di birre acide e relativi affinamenti in botte; in alcuni locali separati, per evitare contaminazioni, verranno poi inlattinate le birre prodotte “sul porto”. 
A far conoscere il proprio nome sono servite le giù numerose collaborazioni realizzate con birrifici molto alla moda come Beavertown, Magic Rock e Verdant.

La birra.
Il sito di Left Handed Giant è attualmente in lavorazione e non offre informazioni sulla gamma delle proprie birre. Poco male: Sky Above è un’American Pale Ale illustrata da Lize Meddings e prodotta con l’immancabile US-05,  malti Maris Otter, Caragold, Carapils, avena e frumento, luppoli  Citra, Simcoe e Mosaic. All’aspetto è di colore dorato pallido velato e forma una testa di schiuma bianca, cremosa e abbastanza compatta, dalla buona persistenza. L’aroma è pulito e gradevole, a tratti quasi delicato, ancora fresco: arancia, cedro e un po’ di pompelmo, ananas e passion fruit, qualche nota di pane. L’avena le dona una buona presenza palatale ed è una session beer (4.3%) che scorre bene con corpo medio e la giusta dose di bollicine. Il gusto ricalca fedelmente l’aroma, proponendo una leggera base maltata subito incalzata dalla frutta; un velo dolce tropicale in sottofondo bilancia la scorza degli agrumi protagonista di un finale moderatamente amaro con qualche nota terrosa. Sky Above di Left Handed Giant è una session beer pulita e dalla buona intensità, abbastanza secca e quindi in grado di svolgere con successo la propria funzione: essere bevuta ad oltranza senza sforzo, dissetare e rinfrescare. Bene così.
Formato 33 cl., alc  4.3%, scad. 02/05/2018, prezzo indicativo 4.50-5.00 Euro (beershop)

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.