mercoledì 7 settembre 2016

Bells Expedition Stout

Nuovo appuntamento con il birrificio del Michigan Bell’s, fondato a Kalamazoo nel 1985 da Larry Bell con il nome di Kalamazoo Brewing Company e in seguito rinominato Bell's  - come ormai tutti la chiamavano - nel 2005. Per saperne di più vi rimando alle bevute della Two Hearted Ale e della Kalamazoo Stout di qualche mese fa. 
Oggi parliamo invece di una delle birre più famose di Bells, assieme alla Hopslam e alla Two Hearted Ale stessa; si tratta della Expedition Stout, ovvero “uno dei primi esempi di Russian Imperial Stout prodotti negli Stati Uniti”, secondo quanto dichiara il birrificio stesso.  Non sono tuttavia riuscito a risalire all’anno in cui è stata commercializzata per la prima volta. 
E’ disponibile solamente nei mesi invernali e affianca le altre cinque stout della casa:  Kalamazoo, Special Double Cream Stout, Java Stout e Cherry Stout; il birrificio la descrive come una birra nata per essere invecchiata e ne dichiara una shelf-life “senza limiti”,  capace di resistere a qualsiasi viaggio (o expedition che dir si voglia) nel tempo. La messa in cantina di più esemplari è senz’altro favorita dal costo piuttosto interessante, visto che negli Stati Uniti ne potete acquistare una bottiglia con circa 3 dollari. 
Nei siti di beer-rating, giusto per divertirci un po’, staziona da sempre tra le migliori Imperial Stout al mondo, nella top 100 di Beer Advocate e al decimo posto di quella di Ratebeer.

La birra.
Sontuosa nel bicchiere, nera con un compatto e cremoso cappello di schiuma color cappuccino, dalla buona persistenza. Al naso c’è un benvenuto etilico piuttosto importante che avvolge i profumi di caramello e melassa, di fruit cake e di caffè; in sottofondo la leggera presenza di salsa di soia e qualche suggestione di vaniglia chiudono il cerchio di un bouquet olfattivo molto intenso e potente che tuttavia non eccelle per quel che riguarda l'eleganza. L'alcool dichiarato in etichetta è 10.5% e devo dire che al palato i gradi si sentono tutti, e forse anche qualcosa in più: la bevuta è potente e massiccia, ricca di caffè e tostature alle quali si contrappone una controparte dolce altrettanto vigorosa di caramello e melassa, il tutto annaffiato da un sostenuto calore etilico. A calmare un po' le acque c'è una sensazione palatale morbida e cremosa, sostenuta da un corpo pieno e da poche bollicine. Lo scontro tra i pesi massimi (dolce e amaro) si conclude in favore di quest'ultimo, con un finale ricco di caffè e tostature al cui amaro viene a dar man forte anche una generosa luppolatura. Una Imperial Stout che è "tanta roba" ma nella quale la potenza non si esprime però attraverso livelli eccellenti di pulizia e di eleganza: non resta che sorseggiarla molto lentamente, coccolati dal suo lunghissimo retrogusto dove caffè, tostature ed un tocco di cioccolato amaro vengono - quasi inutile ribadirlo - annaffiati dall'alcool. Un mostro d'intensità ma, ad un anno circa dall'imbottigliamento, da affrontare con cautela: si sente ancora troppo alcool per il mio gusto personale, e allora prendo appuntamento a tra qualche anno con le bottiglie messe a riposare in cantina.
Formato: 35.5. cl., alc. 10.5%, imbott. 06/11/2015, prezzo indicativo 6.50/7.50 Euro (beershop, Italia).

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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