giovedì 10 novembre 2016

Het Kapittel Watou Abt

Ritorniamo oggi in Belgio per fare sosta al birrificio Van Eecke, qui la sua storia nel dettaglio.  Ci troviamo nelle Fiandre Occidentali del Belgio, vicino al confine francese, una regione famosa per la coltivazione del luppolo (Poperinge) ma anche per le robuste Dark Strong Ales che vengono prodotte in un raggio di soli venti chilometri. E' qui che nascono alcune delle migliori rappresentanti (al mondo!) di questo stile: le Westvleteren, le St. Bernardus e, in tempi più recenti, quelle di De Struise. 
Ci sono fonti discordanti sulla data di nascita della gamma Kapittel di Van Eecke: c'è chi sostiene sia nata negli anni ’60, chi nel 1948 per competere con le vicine birre di St. Sixtus/Westvleteren, che in quel periodo erano appena state appaltate alla vicina St. Bernardus. Di certo vi è indubbiamente l’intenzione monastica (il nome scelto fa riferimento al  "capitolo", ovvero il luogo del monastero in cui si riunivano l'abate ed il priore) e il fatto che sia stata pensata ed elaborata dal birraio Jan Van Gysegem (1931-2003) a quel tempo alle dipendenze di Albert Van Eecke. 
La scura Kapittel Prior (9%), primogenite della seria, è stata per lungo tempo la birra più alcolica di Van Eecke fino all’arrivo della chiara Abt (10%) dedicata all’abate e quindi al titolo che spetta al superiore di na comunità monastica. Stando a quanto racconta il birrificio, abati e vescovi erano gli unici ai quali era consentito bere queste birre dall’elevato contenuto alcolico: ai monaci venivano concesse solo in alcuni speciali giorni di festa.

La birra.
Due varietà di luppolo (probabilmente provenienti dalla vicina Poperinge) e quattro di malto: ecco tutto quello che viene dato a sapere sulla Kapittel Abt,  una tripel ovviamente rifermentata in bottiglia che il birrificio dichiara in grado d’invecchiare sino a venti anni. 
Di colore ramato con qualche riflesso oro, forma un impeccabile cappello di schiuma ocra, cremosa e compatta, dall'ottima persistenza. Una delicata speziatura (pepe?) al naso dà il benvenuto in un aroma caldo e dolce nel quale trovano posto canditi (arancia, albicocca), miele, biscotto e zucchero a velo. Qualche accenno di frutta secca per un bouquet pulito dalla discreta intensità. Carbonazione e corpo medi garantiscono una facilità di bevuta di tutto rispetto per un ABV a doppia cifra: morbida al palato, segue l'aroma con buona corrispondenza. Miele e biscotto, frutta candita e pesca sciroppata, zucchero candito; il dolce è ben bilanciato da una leggera acidità finale e, soprattutto, da una buona attenuazione.  L'alcool è sotto controllo facendosi sentire quanto basta, ovvero soprattutto nel retrogusto, caldo e morbido, nel quale si fa accompagnare dalla frutta candita. Tripel pulita e molto ben fatta, riscalda e rincuora lasciandosi bere senza troppo impegno: un'altra birra solida e convincente da Van Eecke che potete bere subito oppure dimenticare in cantina per qualche anno. 
Formato; 33 cl., alc. 10%, lotto A1, scad. 12/2017, pagata 1.40 Euro (drink store, Belgio)

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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