lunedì 8 ottobre 2018

Reel Deel Say Nowt Stout

Continuiamo il nostro viaggio all’interno della Craft Beer Revoultion irlandese recandoci a Crossmolina, contea di Mayo: è qui che nel 2014 Marcus Robinson ha fondato la Reel Deel Brewery. Inglese di nascita, Robinson si trasferisce dallo Yorkshire in Irlanda nel 2007 assieme alla moglie Catherine, nata e cresciuta invece nella contea di Mayo: l’homebrewing è un hobby che praticava sin dai tempi della scuola superiore, alla metà degli anni ’80. L’idea di aprire un birrificio è una conseguenza della crisi dell’industria edilizia, ramo in cui operava, che colpisce l’Irlanda nel 2009: ci vogliono però quasi 5 anni prima di vedere in funzione il nuovo impianto da 16 ettolitri  della Reel Deel, birrificio che prende il nome dal fiume (Deel) che scorre nei dintorni. Il debutto avviene con la Irish Blond, una piccola rivoluzione locale: “fino a sei mesi fa in questa zona non si trovava nessuna birra artigianale. Ora i bar iniziano a tenere qualche bottiglia, proveniente principalmente da birrifici di Cork e Dublino; la mia speranza è che la gente voglia anche comprare qualche birra locale”. 
A Marcus e al birraio Paul Williams non interessa però seguire le mode: a testimoniarlo le sole sette etichette realizzate in quattro anni d’attività. L’unica concessione sono le grafiche delle bottiglie che ultimamente hanno subito un restyling per renderle moderne e in grado di competere sugli scaffali sempre più affolati di beershop e supermercati. Dallo scorso maggio Reel Deel è distribuito nella capitale Dublino e ha raggiunto poche settimane fa un accordo con la catena di supermercati Lidl nell’ambito di un progetto che mira alla valorizzazione e alla crescita di medie e piccole imprese irlandesi. E se non erro sono arrivate anche le prime lattine.

La birra.
“Is binn béal ina thost”  (letteralmente “una bocca silenziosa è dolce”) è un proverbio irlandese che potremmo tradurre come “il silenzio è d’oro”: questo il motto che Reel Deel ha scelto per la propria stout chiamata Say Nowt, prodotta con malti tostati irlandesi, frumento, luppolo Bramling Cross. 
Nel bicchiere si presenta di color ebano scuro con una generosa schiuma cremosa e compatta dalla buona persistenza. L’aroma è un ottimo biglietto da visita, pulito ed elegante:  profumi di cioccolato al latte, caffè, caramello brunito, qualche accenno di frutti di bosco. Qualche bollicina in eccesso disturba un po’ quello che è comunque un mouthfeel scorrevole e leggero, senza velleità cremose o morbide. Il gusto cerca di replicare l’aroma ma purtroppo non lo fa con la stessa pulizia e precisione: una generale sensazione di torrefatto e caffè scorre al palato senza lasciare un grande ricordo, di tanto in tanto fa capolino qualche traccia di cioccolato. C’è una buona secchezza, l’intensità è discreta con un sussulto finale nel quale l’amaro terroso del luppolo affianca quello delle tostature: spunta anche qualche nota di cenere, quasi di affumicato. Say Nowt Stout, discreta interpretazione dello stile che tuttavia mi ha lasciato un po' perplesso: ero rimasto maggiormente impressionato dalla Pale Ale Jack The Lad, una session beer fresca, secca e pulita, godibilissima, con un carattere gentilmente fruttato donatele dall’utilizzo del Citra. 
Formato 50 cl., alc. 4.8%, lotto BAT10, scad. 20/10/2018, pagata 3,70 euro (supermercato, Irlanda)

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio

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