lunedì 27 luglio 2020

MC77 / Cierzo Ala Pivot

L’anello di congiunzione tra le Marche e l’Aragona?  In questo caso Simone Flamini, cestista nato a Macerata che aveva debuttato nel 1998 con la Victoria Libertas di Pesaro diventando poi il capitano di quella Scavolini che nel 2011-2012 arrivò alla semifinale scudetto; la sua ultima apparizione sui campi di gioco con la maglia della Libertas Siena risale al 2017. Terminata l’attività sui campi di pallacanestro, Flamini si concentra sulla sua seconda passione, quella del bancone: nel 2013 assieme ad alcuni soci aveva infatti inaugurato il locale TipoPub a Pesaro con una selezione di birre artigianali ed industriali, replicando nel 2017 l’esperienza a Barcellona con la nascita del locale Pepita.   Da Barcellona Flamini si sposta poi a Saragozza, in Aragona, dove inizia a collaborare con il birrificio Cierzo , che avevamo incontrato in questa occasione, entrando a far parte dello staff.  Lo scorso febbraio 2020 Cierzo fu ospite di una serata presso il TipoPub di Pesaro e Flamini organizzò anche un incontro con il birrificio marchigiano MC-77 per una birra collaborativa.

La birra.
Ala-Pivot è il nome scelto per una IPA moderna e robusta, ai confini del  double (7.5%), caratterizzata dall’ormai immancabile DDH – Double Dry Hopping: non sono tuttavia state rivelate le varietà di luppolo utilizzate. “Erano i giorni prima del Covid-19 ricorda Flamini  -   e miei compagni d’avventura spagnoli hanno pensato che la birra dovesse avere qualcosa che mi ricordasse, ma anche un nome che si potesse capire immediatamente sia in italiano sia in castigliano. Poi gli amici di MC–77 hanno voluto che si creasse un giocatore “luppolato” che indossa la maglia della Victoria Libertas Pesaro che ha i colori biancorossi, che sono gli stessi di Macerata”. 
Il suo vestito dorato/arancio è molto velato ma non raggiunge le torbidità più estreme dello stile New England IPA. L’aroma è ricco, pulito e piuttosto elegante: mango, papaia, maracuja, pesca percoca, un po’ di agrumi in secondo piano. Al palato non è una NEIPA particolarmente cremosa o morbida: per quel che riguarda la sensazione tattile è una birra piuttosto “solida”, se mi passate l’aggettivo improprio, e la velocità di bevuta inevitabilmente ne paga le conseguenza. Il gusto si muove sullo stesso percorso dell’aroma ma lo fa con passi meno definiti e precisi, risultando un succo tropicale assolutamente gradevole che tuttavia non eclissa la componente maltata (pane e cereale). L’amaro vegetale finale, cortissimo, ha esclusivamente la funzione di portare equilibrio e lascia subito il posto ad una scia tropicale nella quale l’alcool fa finalmente sentire la sua presenza. Ala Pivot è una NEIPA piuttosto assennata e intelligente, priva di spigoli ed estremismi, coerentemente con altre produzioni Mc-7: il birrificio marchigiano si conferma – cosa abbastanza scontata, per quel che mi riguarda  - tra i birrifici italiani che meglio interpretano questo stile.
Formato 33 cl., alc. 7.5%, imbottigliata 11/05/2020, scad. 11/11/2020, prezzo indicativo 5,00 euro (beershop)

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questo esemplare e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio

1 commento:

  1. In questa birra ho trovato un connubio immediato fruttato che di rado capita di avvertire: pompelmo rosa e melone. Creano un olfatto interessantissimo e vengono sorrette da una parte esotica che comunque non è la componente primaria.

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