mercoledì 15 gennaio 2014

Staffordshire Snowmans Meltdown

Nasce nel 2002 come The Leek Brewing Company, fondata da Adrian Corke and Susan Carline, ex homebrewers che birrificavano in  giardino ed imbottigliavano in cucina. Pian piano le cose si traformano in qualcosa di più professionale, ovvero in un impianto da 6 barili in un magazzino di Cheddleton, un paese equidistantemente a sud di Manchester quanto ad Ovest di Nottingham. Il grosso cambiamento avviene però nel 2010, quando in società entra con un cospicuo investimento Nigel Cope, già fondatore e proprietario della Cottage Delight, produttore e distributore di marmellate, chutneys ed altre specialità gourmet.  La Leek si trasforma in la Staffordshire Brewing & Bottling Supplies, con la decisione di non produrre più birre rifermentate in bottiglia e di passare alla filtrazione e pastorizzazione, (sembra) per ovviare a qualche problema qualitativo. Gli investimenti di Cope ampliano l’impianto a 20 barili e portano all’installazione di una moderna e veloce linea d’imbottigliamento; la Staffordshire, oltre a produrre le proprie birre ed altre che vengono distribuite con il marchio la Cottage Delight, opera anche come imbottigliatore per altri birrifici. 
Fa parte della linea di “fine food” di Cottage Delight and questa “smooth dark stout” chiamata Snowman’s Meltdown, ovvero lo “sciogliersi del pupazzo di neve”. Una birra che – si scopre a bottiglia vuota -  di natalizio ha solamente l’etichetta: per il resto, si tratta di una stout di color ebano scuro; forma “due dita” scarse di schiuma, cremosa e discretamente persistente, di color beige. L’accoglienza non è delle più calorose: aroma abbastanza sottotono, si avverte qualche timido sentore di orzo tostato, mirtilli, caffè. Non che in bocca ci sia un’improvvisa impennata verso l’alto; è tutto molto leggero, a partire dal corpo, per continuare con la carbonazione e per terminare con l’intensità. Un po’ troppo acquosa, regala qualche debole tostatura e qualche ricordo di caffè, con una leggera acidità finale. Si beve, intendiamoci, ma con grande noia e un po’ di rimpianto per altre bottiglie che avresti potuto stappare al suo posto.  Archiviate l’etichetta in collezione, non rimane un gran ricordo. Formato:  50 cl., alc. 4.5%, lotto 834, scad. 04/2014, pagata 3.16 Euro (foodstore, Francia).

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