La polemica birrifici vs. beerfirm (birrai senza impianti) vi coinvolge? Bene, niente di meglio allora di una collaborazione tra due birrai senza impianti, che si fanno produrre le ricette in giro per il mondo. Ecco l'incontro tra lo "zingaro" più famoso al mondo, il danese Mikkeller, e Prairie Artisan Ales, progetto statunitense (Tulsa, Oklahoma) fondato dai fratelli Chase e Colin Healey. Ma mentre Mikkeller continua ad inaugurare bar tra Scandinavia e Stati Uniti, Prairie dopo qualche ritardo è finalmente riuscita ad aprire le porte del proprio birrificio di Tulsa, a dicembre 2013. La maggior parte della produzione continua ad essere "appaltata" presso la Choc Brewery di Krens, mentre i nuovi impianti sono soprattutto destinati ad alimentari i programmi di invecchiamento in botte e la tap room.
A settembre dello scorso anno Mikkeller e Chase Healey si trovano presso gli impianti di De Proef, ormai una seconda casa per il danese, a dare vita ad una collaborazione tra due birrai (a quel tempo) senza impianti.
Il (poco originale) nome scelto è American Style, con un'etichetta che fa il verso alla celebre copertina di Born in the U.S.A. di Bruce Springsteen, una fotografia di Annie Leibovitz; al posto del cappello da lavoratore, nella tasca posteriore dei blue jeans c'è un apribottiglie; gli artefici sono Keith Shore, autore della maggior parte delle etichette di Mikkeller, e di Colin Healey di Prairie. La birra è una India Pale Ale la cui ricetta prevede malti Pilsner, Munich I e Cara-Red, avena e luppoli Citra, Nugget, Saaz, Centennali e Columbus; la fermentazione avviene esclusivamente utilizzando Brettanomiceti ma non si tratta dei ceppi Lambicus o Bruxellensis (responsabili delle tipiche note "funky", rustiche o "puzzolenti") ma di quello Claussenii, dal profilo aromatico molto più "gentile" di frutti tropicali.

Formato: 75 cl., alc. 7.5%, IBU 50, scad. 28/11/2016, pagata 12,00 Euro (beershop, Italia).
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