giovedì 20 novembre 2014

Toccalmatto/The Monarchy Mamma Santissima

Continua il viaggio nelle collaborazioni Toccalmatto: dopo  Hops Tripper, Delta Red Disorder, Okie Matilde e  M.I.L.F, il birrificio di Bruno Carilli realizza una birra assieme a Sebastian Sauer di The Monarchy, una beer-firm tedesca che produce abitualmente alla Vormann Brauerei ed anche al brewpub Gasthaus-Brauerei Braustelle di Colonia che Sebastian dirige assieme a Peter Esser. 
Non è la prima collaborazione italiana di Sauer, attivo su vari fronti e titolare anche del marchio Freigeist Biercultur e in precedenza del defunto (dopo la fine della relazione con la fidanzata-partner) Monarchy Of Musselland; diventa quindi complicato rintracciarle tutte: mi vengono in mente la Frambozschella (assieme al Birrificio del Ducato) e la Lama Ding Dong (a marchio Freigeist, assieme al Birrificio Endorama).   
La birra realizzata con Toccalmatto, uscita all'inizio dell'estate, è un voluto omaggio alla Sicilia o, in termini più tecnici, una “mediterranean Porter” prodotta con uva passa, fichi e mandorle. Mammasantissima, un "titolo" che nel gergo della malavita si usa per indicare il capo supremo della camorra napoletana o della mafia siciliana. Ma il Mamma Santissima è anche Don Vincenzo Tramontano impersonificato da Mario Merola in un film a cavallo tra il gangster ed il melodrammatico del 1979.
Si presenta di colore ebano scurissimo, con una bella testa di schiuma beige, fine, cremosa, dalla buona persistenza. Il benvenuto è caldo, accogliente: naso vinoso, che ricorda un marsala, con uvetta, fichi e datteri. Più in secondo piano sentori di mela, mirtillo, fruit cake ed una leggerissima presenza di affumicato/cenere. Le gerariche vengono ribaltate in bocca, dove a predominare sono invece le tostature, il caffè ed il cioccolato amaro, con uvetta e prugna disidrata a completare. Mantiene le caratteristiche tipiche di una porter, ovvero un'ottima scorrevolezza ed una grande facilità di bevuta, grazie alle poche bollicine e ad un corpo medio. Chiude molto asciutta, con una secchezza quasi tannica, lasciando una gradevole scia amara fatta di fondi di caffè, tostature e frutta secca. Il risultato è un'interessante interpretazione di una porter, abbastanza amara come da tradizione Toccalmatto, che presenta delle interessanti sfumature vinose, soprattutto all'aroma. Pulita e molto godibile, era una one-shot e non so se sarà ripetuta, ma finché la trovate in circolazione avrete una buona compagna per una serata autunnale. 
Formato: 75 cl., alc. 7.4%, lotto 12105, scad. 09/01/2017, pagata 10.10 Euro (beershop, Italia).

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