venerdì 30 marzo 2018

Põhjala Bänger

E’ iniziato tutto nel febbraio del 2017 con l’arrivo della Bänger:  “bang!” un esplosivo colpo di fuoco del peperoncino Habanero che il birrificio estone  Põhjala (qui la storia) ha aggiunto in una massiccia imperial stout (12.5%). Qualche mese dopo (maggio) è arrivata quella Cocobänger che è rapidamente diventata una delle birre di maggior successo di Põhjala; il peperoncino è stato tolto dalla ricetta ma i “botti” sono rimasti grazie al caffè e ad uno degli ingredienti più amati dai beergeeks, il cocco. 
Lo scorso febbraio 2018 è poi arrivata la Italobänger, (inquietante) variazione della ricetta che include fichi, anice stellato, arance sanguinelle e mosto d’uva: e meno male che ci hanno risparmiato pomodoro e mozzarella. Imperial Stout e Porter rappresentano comunque uno dei punti di forza del birrificio di Tallin e anche il 30% delle circa cento etichette messe in commercio sino ad ora.
Qualche settimana fa abbiamo parlato della Cocobänger e ora facciamo un salto indietro alla primogenita Bänger, la cui ricetta elenca malti Pale, Monaco, Special B, Crystal 300, Crystal 150, Crystal 200, Carafa type 2 special e Chocolate, avena e malto di segale Chocolate Rye, luppoli Magnum e Northern Brewer, prugne, baccelli di vaniglia e peperoncino Habanero. 

La birra.
Il suo colore è abbastanza prossimo al nero ma qualche spiraglio di marrone si riesce ad intravedere in controluce; la schiuma è alquanto modesta e rapida a scomparire, sebbene appaia compatta e cremosa.
Il "problema" (virgolette d'obbligo perché magari per qualcuno è un pregio) di molte imperial stout/porter di Pohjala è che sono dolci, terribilmente dolci: se non siete della partita, fate attenzione. Questa Bänger rispetta la tradizione a partire da un aroma piuttosto ricco di melassa, prugna, uvetta e ciliegia sciroppata, vaniglia e liquirizia, cioccolato, biscotto e pan di spagna; si avverte anche il peperoncino. La complessità è notevole, la pulizia è buona, l'intensità è discreta. Se la dolcezza aromatica può essere tollerabile anche a chi non ama le birre dolci, al palato la situazione è ovviamente differente. Il gusto segue piuttosto fedelmente l'aroma ed è dunque molto, molto dolce, anche se non completamente fuori controllo. L'alcool e il calore del peperoncino, che entra progressivamente in scena verso la fine della bevuta, aiutano a stemperare un po' la situazione e la chiusura è piuttosto "hot": a voi stabilire se una "melassa o un dessert piccante" siano qualcosa di desiderabile. Nel finale ci sono anche un po' di cioccolato e un accenno di caffè, con una sensazione di calore piccante che avvolge tutto il palato con buona intensità. Non è affatto una cattiva birra questa Bänger di Pohjala, tutt'altro: è ben fatta e si mantiene distante da quelle discutibili  birre-dessert che si trovano in giro. E' anzi piuttosto gradevole se presa in piccole dosi,  perché  la sua ostentata dolcezza stanca il mio palato abbastanza presto e la bevuta si trasforma in un lento sorseggiare che, dopo molte pause, occupa tutta la serata. Il mouthfeel non aiuta: corpo quasi pieno, birra viscosa e denso, senza nessuna morbidezza o cremosità. 
Il problema è comunque abbastanza semplice da risolvere: amate le birre molto dolci? Potrebbe fare per voi. Altrimenti passate oltre.
Formato 33 cl., alc. 12.5%, IBU 60, lotto 392, scad. 21/02/2020, prezzo indicativo 6.00-7-00 euro (beershop)

NOTA:  la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio della bottiglia in questione e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio

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