venerdì 14 dicembre 2018

Alchemist The Crusher

A pochi giorni di distanza torniamo in Vermont per parlare del birrificio The Alchemist:  “drink fresh – drink from the can” è il loro motto stampato su ogni lattina e quindi non è il caso di perdere tempo. Heady Topper è la birra che ha reso famoso il birrificio fondato da  John e Jen Kimmich e che ha fatto spuntare il Vermont – sino ad allora pressoché ignorato -  sulle mappe dei beer geeks americani.  Ed è anche la birra che ha salvato The Alchemist da una fine prematura, dopo l’alluvione del 2011 che provocò la chiusura del brewpub, mai più riaperto; fortunatamente John aveva seguito i consigli insistenti della moglie e aveva acquistato una linea per la messa in lattina posizionandola in un altro edificio preso in affitto che fu risparmiato dalla violenza delle acque. Ed è solo grazie alla vendita delle lattine che The Alchemist è riuscito a risollevarsi dal baratro e a sopravvivere; per un paio di anni l’intera produzione è stata focalizzata a soddisfare soprattutto l’hype per Heady Topper  (e Focal Banger) a scapito di tutte altre birre che venivano prodotte al brewpub. 
E’ stato solo in un secondo tempo che Kimmich ha deciso di tirare fuori dal cassetto le ricette delle vecchie birre. Così diceva in un’intervista del 2013, due anni dopo l’alluvione: “ho recuperato le mie dodici ricette preferite con l’idea di farne una diversa ogni mese. Lo so… otto o nove di loro sono variazioni di IPA… ma è quello che maggiormente mi appassiona. Ma non voglio che ci sia ulteriore pressione di su di noi; quando saremo pronti, le faremo”. Tra queste birre c’è anche The Crusher, sorella “maggiore” della Heady Topper e un tempo disponibile solo in alcuni periodi dall’anno al vecchio brewpub: una Double IPA che ha avuto negli anni un ABV variabile tra il 9.7 e il 9%, per poi entrare in produzione tutto l’anno con la messa in funzione del nuovo impianto a Stowe, assestandosi attualmente all’8%.

La birra.
Benché opalescente, ha un bel colore luminoso che oscilla tra l’arancio ed il dorato: la schiuma biancastra è cremosa, compatta ed ha ottima ritenzione. L’aroma è ancora fresco, molto pulito ed elegante: è stato trovato un equilibrio molto ben riuscito tra tutti gli elementi in gioco. Ananas, arancio e mandarino, qualche nota tropicale e floreale, qualche lieve accenno dank.  Il mouthfeel è molto diverso da quello della Heady Topper: non ci sono particolari cremosità o morbidezze. Come il nome suggerisce, The Crusher è una Double IPA potente che colpisce duro:  pane, qualche nota biscottata, agrumi e frutta tropicale sono l’anticamera di un lungo finale amaro, pungente e pepato, resinoso, potenziato dalla componente etilica. La bevibilità è comunque buona grazie anche ad un’ottima attenuazione. Molto più orientata sul resinoso rispetto al dank della Heady Topper, questa Double IPA di The Alchemist è una gran bella bevuta, lontano anni luce da quei succhi-di-frutta, torbidi frullati che hanno reso celebre il New England e che oggi il mercato richiede: amaro intenso ma bilanciato da una bella controparte tropicale, pulizia e precisione, niente miracoli ma c’è tutto quello che basta per essere soddisfatti.
Formato 47,3 cl., alc. 8%, IBU 110 (?), lotto 11/2018, prezzo indicativo 10 -11 euro (beershop)

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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