martedì 14 marzo 2017

CRAK / Nøgne Ø NEIPA

Inizia nell’estate del 2015 la collaborazione tra il birrificio italiano CR/AK e quello norvegese di Nøgne Ø:  a Barcellona i ragazzi di Campodarsego e Stephen Andrews, Barrel Cellar Manager di Nøgne  si conoscono e buttano giù qualche idea di lavoro. Il primo incontro avviene nel settembre dello stesso anno nel corso del 3° Collaboration Fest organizzato da CRAK: le spine dell’evento vengono equamente condivise tra i due birrifici. 
Ma per assaggiare i frutti della collaborazione bisogna però attendere quasi un anno, perché sono state utilizzate le botti, sfruttando l’esperienza con il legno di Stephen Andrews: a dicembre 2016, nel corso della  RI-Collaboration Fest XMAS Edition organizzata a Campodarsego. Vengono svelate una Wheat Ale fermentata con Lactobacillus  e Pediococcus, prodotta sugli impianti norvegesi, e la Italian Grape Ale  BV03, fermentazione spontanea realizzata in Italia con i lieviti del mosto d’uva e con i batteri naturalmente presenti sul legno delle botti di vino, con un invecchiamento durato dodici mesi. 
L’incontro dello scorso dicembre è servito anche per realizzare altre due birre a quattro mani: vedono la luce una saison che dovrebbe poi maturare in botti di vino e un’altra  birra più “immediata” e pronta da bere appena uscita dal fermentatore. CRAK e Nøgne hanno infatti voluto cavalcare assieme la moda delle New England/Cloudy/Juicy IPA: la nuova nata NEIPA esce ufficialmente il 9 gennaio 2017 ma il suo debutto vero e proprio avviene in occasione della manifestazione Birraio dell’Anno che si tiene a Firenze qualche settimana dopo: gli assaggi non convincono del tutto ed al birrificio stesso ammettono che c’è qualcosa ancora da sistemare.  Detto fatto, ecco la seconda cotta di NEIPA che arriva a febbraio.

La birra.
Citra, Galaxy ed Ekuanot i luppoli utilizzati: se quest'ultimo vi risulta sconosciuto, ricorderete forse l'Equinox (HBC 366). Trattasi sempre della stessa varietà che ha solamente cambiato nome: la YCH Hops che ha sviluppato questo luppolo ha infatti ricevuto una lettera dai legali del birrificio Equinox (Oregon) che rivendicava il diritto esclusivo di usare quel marchio da loro registrato in precedenza.
Il suo aspetto è quello classico delle Cloudy/Juicy IPA: torbido colore arancio pallido e un modesto cappello di schiuma biancastra, un po' scomposta e poco persistente. L'aroma mostra un buon livello di pulizia che mette in evidenza su tutto l'ananas: lo affiancano mango, arancia e pompelmo. L'intensità non è sfacciata o esplosiva, ne guadagnano equilibrio ed eleganza. La sensazione palatale è gradevole benché non particolarmente morbida o cremosa come vorrebbero invece i dettami di questo nuovo sottostile di IPA. Poco male, perché al palato c'è ugualmente una grande ricchezza di frutta tropicale, fresca e fragrante, con ananas e mango sugli scudi. Il livello d'amaro è volutamente moderato: il pompelmo e la resina non intendono affatto rubare il palcoscenico al juicy della frutta. La facilità di bevuta di questa NEIPA è davvero ottima, nonostante una gradazione alcolica che l'avvicina al territorio della Imperial IPA: bella secchezza, alcool ben nascosto con un morbido tepore che affiora solo nel finale. L'eleganza non è la caratteristica principale di queste Juicy IPA, spesso sfacciate e un po' rozze, ma qui mi pare si sia raggiunto un buon compromesso. Livello molto buono,  l'intensità dell'aroma è migliorabile ma per l'ulteriore salto di qualità le manca soprattutto quel mouthfeel morbido e cremoso che mi dicono avere le originali New England IPA. 
Formato: 33 cl., alc. 7.6%, imbott. 06/02/2017, scad. 06/05/2017, prezzo indicativo 5.00/6.00 Euro (beershop)

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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