giovedì 15 novembre 2018

Amager / Modern Times Black Nordic Skies

Il birrificio danese Amager celebra ogni anno il 4 di luglio con l’Amerikanerdag, un weekend nel quale gli Stati Uniti sono protagonisti a trecentosessanta gradi con birra, cibo, musica rockabilly ed esibizioni motoristiche. Per l’occasione vengono anche rivelate offerte per la prima volta al pubblico una serie di birre che il birrificio fondato nel nel 2006 da Morten Valentin Lundsbak e Jacob Storm ha realizzato assieme a colleghi statunitensi: sovente molti di loro si  trovano Copenhagen qualche mese prima per partecipare alla Mikkeller  Beer Celebration. 
A luglio 2018 sono quindi arrivate sette nuove collaborazioni, tutte nel nuovo formato da 33 centilitri che Amager ha da poco iniziato ad utilizzare. Con Other Half (New York) è stata realizzata la Heavy Mental, una Double Dry-hopped Imperial IPA  (9.4%); assieme a Mikerphone (Chicago) la  All Shoo Up, una Double Dry-Hopped Vanilla Milkshake IPA  (7%);  KCBC  - Kings County Brewers Collective (New York) ha sfornato la Viking Tango Time, una Double Dry- Hopped Rye IPA  (7%);  da Coppertail Brewing  (Tampa, Florida) è arrivata Kiss Of The Coppertail, una Florida-Style IPA  (6,5%). Con Pipeworks (Chicago) ci si è invece cimentati con  Electric Rattlesnæke, un Oaked Dark Barley Wine (9%) mentre il frutto della collaborazione con TRVE Brewing (True Heavy Metal Brewery, Colorado) è stata una Farmohouse Ale con mela cotogna (6%); dalla California sono infine arrivati i ragazzi di Modern Times per realizzare una imperial stout al caffè.

La birra.
Vi risparmio la lettura della storia del Cavaliere Solitario riportata sul retro dell’etichetta e passo dritto al sodo. Black Nordic Skies è un’imperial stout (10%) la cui ricetta prevede malti Pilsner, Pale, Munich, Chocolate, Low Chocolate e Special B, luppoli Columbus e Citra, lievito UK e caffè di imprecisata provenienza; da notare che Modern Times a San Diego produce anche il proprio marchio di caffè. 
Il suo colore è coerente con il nome: nera e impenetrabile alla vista mentre la schiuma, benché cremosa e compatta, è di dimensioni abbastanza modeste e poco persistente.  L’aroma è intenso e pulito, dominato dal caffè in chicchi ed espresso; c’è giusto lo spazio per qualche nota terrosa, di orzo tostato e di cacao amaro in sottofondo. Il corpo è medio-pieno, la consistenza è oleosa e leggermente viscosa ma la sua morbidezza è un po’ disturbata dalle bollicine. Anche al palato c’è caffè in abbondanza, accompagnato da quella liquirizia che non può mancare in una stout danese, tostature, cacao amaro  e qualche estero fruttato (prugna, uvetta); la bevuta è intensa ed offre una maggior complessità rispetto all’aroma, pur risultando meno pulita e meno definita. L’alcool potenzia e riscalda ogni sorso senza strafare, si chiude con l’amaro del torrefatto e del luppolo seguito da una lunga scia di caffè “corretto”. Livello indubbiamente alto ma anche qualche imprecisione in questa imperial stout prodotta a quattro mani da due stelle del firmamento brassicolo europeo ed americano; le “critiche” sono un atto dovuto sulla carta, per godersela è sufficiente rilassarsi in poltrona con il bicchiere tra le mani.
Formato 33 cl., alc. 10%, lotto 1858, scad. 01/07/2023, prezzo indicativo 6.00-7.00 euro (beershop)

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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