Classificare le creazioni di Teo Musso è sempre difficile, ma è senz’altro il Belgio il punto di riferimento per questa strong ale con gradazione alcolica 10%, prodotta con zucchero di canna e lieviti da whisky dell’isola scozzese di Islay in bottiglia da 75 cl. Bel colore arancio ambrato, pieno e leggermente torbido, forma una schiuma molto fine e compatta, di un bianco leggermente sporco, indissolubile. Il naso è dolce, molto complesso e ricco, con spezie, lieviti, malto, zucchero, alcool, malto e note di frutta (soprattutto pesca ed albicocca). Dolce ma non stucchevole, i suoi 10% di alcool si fanno sentire ben supportati da un corpo oleoso che avvolge caldo il palato di malto e spezie; carbonatazione molto elevata. Finale secco, molto lungo che di nuovo riscalda il palato: non vi è sostanzialmente un retrogusto amaro, tuttavia la Elixir riesce ugualmente a bilanciare perfettamente tutto il dolce che contiene.Ottima birra per l’inverno, complessa, calda ed avvolgente, equilibratissima, da degustare lentamente; peccato non esista in formato più piccolo (33 cl.). Resta il dubbio della nota riportata in etichetta: servire ghiacciata !?!








Mathias Kneißl potrebbe considerarsi la versione tedesca di Robin Hood o di Jesse James: un fuorilegge (ghigliottinato nel 1902 a 26 anni) che però godeva dell’ammirazione della società. Le sue gesta (rapine, inseguimenti, taglie) nella regione della Baviera compresa tra Monaco ed Augusta, sono state celebrate nei libri, nelle canzoni popolari, in un un film e - ovviamente visto che siamo in Germania – con una birra prodotta dalla Brauerei Maisach. Si narra che in poco tempo Kneißl divenne il terrore della Baviera; tuttavia, col passare del tempo le sue fughe miracolose dalla polizia vennero ammirate dal popolo bavarese che, vivendo ancora sotto una dittatura monarchica, non vedeva di buon occhio la polizia ed inizio a proteggerlo ed a nasconderlo alle ricerche della polizia. La taglia sulla testa di Kneißl arrivò sino a 1000 marchi d’oro (il reddito medio di un contadino, a quel tempo, era di 5 marchi d’oro al mese) e fu solamente grazie al tradimento della cugina di Kneißl Mathilde Danner. che la polizia riuscì ad incastrarlo. La sua cattura avvenne nei dintorni di Maisach, dove ha sede la Brauerei Maisach. Costretto a cinque mesi di ospedale per le percosse subite, ricevette fiori e proposte di matrimonio da innamorate. Fu condannato a morte e ghigliottinato ad Augusta nel 1902. Sull’etichetta della birra appare oggi la frase: “Räuber Kneißl: g'jagd...g'suacht...g'fund'n (il ladro Kneißl: ricercato...cacciato...trovato).

