giovedì 9 maggio 2013

Birrificio Math La 70

Altro "esordio" sulle pagine di questo blog; si tratta del birrificio toscano Math, con sede a Tavernelle Val di Pesa (Firenze) e fondato da Mathieu Ferrè. Nel passato del birraio c'è un po' di vino (la madre è titolare di un'azienda vinicola), un apprendistato biennale da homebrewer ma soprattutto delle interessanti esperienze con tre mastri birrai belgi: Dany Prignon (Fantôme), Pierre Gobron (Les 3 Fourquets) e Didier Cornet (Brasserie du Flo). Con tale background, le birre che inaugurano nel 2011 la produzione non potevano che essere d'ispirazione belga; si comincia da La 16, una birra speziata al gelsomino, La 68 (Blanche), La 70  (belgian ale) e La 27 una dry stout. La pagina Facebook segnala che è attualmente in preparazione anche una imperial IPA. Per approfondire maggiormente, vi rimandiamo a questa lunga intervista con il birraio. La 68 ha ottenuto la medaglia di bronzo nella categoria "Chiare, alta fermentazione, basso grado alcolico, di ispirazione belga" nelle ultime due edizioni di Birra dell'Anno (2012 e 2013). Nel bicchiere versiamo invece La 70, dalla "scoppiettante" etichetta che recita (non fotografata) "la felicità è una rapina permanente". Si presenta di colore tra arancio e dorato, velato, con piccole particelle di lievito in sospensione; la schiuma, dalla buona persistenza, è leggermente ocra e cremosa. L'aroma è molto forte, con un buon livello di pulizia: netta la speziatura, con una bella nota di pepe in evidenza; emergono anche fenoli, sentori di curaçao, banana ed arancio. Non ci sono grossi cambiamenti in bocca, dove a predominare è però l'arancio, su una solida base maltata (biscotto); ritornano note di curaçao e spezie. Si chiude con un finale amaro erbaceo ed una leggera note di scorza di limone. Vivacemente carbonata, ha un corpo un po' ingombrante (da medio a pieno) che ne limita un po' la scorrevolezza in bocca; lascia un lungo retrogusto amaro, di buona intensità, erbaceo e leggermente fruttato (arancio). L'abbiamo trovata discretamente pulita ma non esattamente equilibrata in bocca, con una  presenza forse un po' troppo decisa di spezie/curaçao. L'amaro "deciso" guarda forse alle belgian ales della "ultima generazione" (se ci passate il termine un po' rischioso), ma manca ancora quella pulizia, quella eleganza e quella facilità di bevuta che caratterizzano, ad esempio, le birre della Brasserie de la Senne (tanto per citare un esempio). Formato: 33 cl., alc. 7%, lotto 26, scad. 31/12/2014, pagata: 3.00 Euro (food store, Italia).

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