giovedì 2 maggio 2013

Gjulia Nera Sud

Ospitiamo per la prima volta su questo blog il birrificio friulano Gjulia; si tratta di un'apertura molto  recente (2012) guidato da Massimo e Marco Zorzettig, un cognome che forse sarà noto agli enofili,  visto che la famiglia Zorzettig ha una lunga tradizione di produttori di vino. Attualmente Massimo e Marco sono produttori con il nome Azienda Agricola La Tunella.  Anche la produzione di birra (a bordo c'è il birraio Mirco Masetti) viene svolta nell'ambito di un'azienda agricola, la Alturis; l'azienda fornisce anche l'orzo ed il frumento che vengono poi maltati per la produzione delle birre, per arrivare a quel 51% di materie prime autoprodotte necessario per il riconoscimento di un prodotto come "agricolo". Quattro le birre attualmente in produzione, i cui nomi coincidono con quelle dei punti cardinali; secondo la descrizione che ne fa il birrificio stesso: una "bionda" ad alta fermentazione, una weizen, una ambrata ed una stout, che andremo ad assaggiare. Vi è anche una produzione speciale (La Grecale) che viene prodotta con aggiunta di mosto di uva Picolit, vitigno autoctono caratteristico proprio della zona dove ha sede l'azienda agricola (San Pietro al Natisone).  Questa Sud nel bicchiere è di colore marrone scurissimo, con bei riflessi color mogano; la schiuma, di color beige, è molto persistente, a trama molto fine e cremosa. L'aroma non è molto pronunciato, ma apre con una buona pulizia rivelando sentori di orzo tostato, caffè, liquirizia e, in secondo piano, cenere. Gli stessi elementi ritornano anche in bocca (liquirizia, tostature, caffè) con in aggiunta la presenza di frutta sotto spirito (prugne) a fine corsa.  Sebbene l'etichetta faccia riferimento alla meditazione - sul cui (ab)uso in ambito brassicolo preferiamo sorvolare - l'alcool (8%) è ben nascosto e ci è sembrata una birra che punta più sulla scorrevolezza e sulla buona facilità di bevuta che su quel tepore etilico o quella viscosità che invece ne rallenterebbero la bevuta in favore di un lento (e meditativo ?) sorseggiare.  Al palato la liquirizia ha un netto predominio rispetto alle tostature; chiude con un bel finale secco, per poi abbandonarsi ad un retrogusto di caffè, cioccolato amaro e, finalmente, un tiepido calore etilico fruttato. Corpo e carbonazione medi, buona intensità di gusto, più pulita al naso che in bocca. Formato: 75 cl., alc. 8%, lotto 4062, scad. 30/10/2013, prezzzo 9.00 Euro (gastronomia, Italia).

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