Honderd, ovvero "cento" in fiammingo ma anche "hond (cane) .erd", l'animale protagonista dell'identità visiva di Extraomnes. Birra che vede la luce per festeggiare, nel 2012, la centesima cotta del birrificio e che (forse) doveva essere una "one shot". Invece è stata da allora replicata, e se non erriamo è diventata una birra (quasi) occasionale, che viene di tanto in tanto prodotta con un diverso mix di luppoli. Se la prima e vedeva Cascade e Saaz, l'ultima versione ha invece come protagonista l'Hallertauer Mittelfrüh. Inappuntabile l'aspetto, colore arancio pallido, velato, e generoso cappello di schiuma bianca, molto cremosa, persistente, fine e compatta. Naso fine ed elegante, molto pulito, con in primo piano il pepe piccante e le spezie del lievito saison, sentori floreali, agrumi (lime) e frutta bianca in secondo piano. Leggera e sbarazzina in bocca, mediamente carbonata, ha un veloce ingresso maltato (pane e cereali) che cede immediatamente la scena agli agrumi, prima con il dolce della polpa e poi con l'amaro della scorza. La chiusura è molto secca, con un retrogusto amaro nuovamente "zesty" ed erbaceo, con quest'ultima caratteristica maggiormente in evidenza man mano che la birra si scalda. Il problema, se così si può dire, è che questa Hond.erd non fa in tempo a scaldarsi: è una session beer (4,2%) da bere ad oltranza che scompare dal bicchiere ancor prima di aver finito di buttare giù le note gustative. Per il resto, sono assolutamente confermati gli elevati standard qualitativi ai quali Extraomnes ci ha ormai abituati: birre dalla pulizia esemplare e (nella maggior parte dei casi) dalla facilità di bevuta impressionante. Chissà se il DNA belga del birrificio li porterà mai a commercializzare le birre anche nel più generoso formato da 75 cl.; una trentatrè di Hond.erd è decisamente insufficiente a fronteggiare la calura di questi giorni d'Agosto. Formato: 33 cl., alc. 4.23%, lotto 101 13, scad. 31/10/2014, pagata 3.80 Euro (beershop, Italia).
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