Il sito internet della Oakham Ales, nella sezione “history”, non va oltre il 2006, anno in cui è stato inaugurato l’impianto attualmente in uso a Peterborough, costato circa due milioni di sterline. Ma bisogna andare indietro di almeno una decina d’anni per risalire alle vere origini del birrificio: nel 1993 a Rutland (sobborgo di Oakham) John Wood, licenziato dalla compagnia di assicurazioni Pearl, decide di fare profitto del suo ventennale hobby dell’homebrewing ed acquista un impianto da 10 barili fondando la Oakham Ales. Le ricette realizzate da John ottengono subito buoni riconoscimenti nei festival regionali organizzati dal CAMRA ma dopo soli due anni vende il birrificio a Paul Hook, proprietario del Charters Bar di Peterborough. Il birraio diventa John Bryan, già collaboratore di Wood, e per la Oakham inizia il problema di mancanza di capacità produttiva per soddisfare la domanda del mercato. Nel 1998 c’è il trasloco a Peterborough, dove un impianto da 35 barili viene installato in pieno centro città (Westgate road), nel recupero dei locali della vecchia Borsa Valori; adiacente al birrificio viene anche aperto un pub (The Brewery Tap) che diviene così il più grande brewpub d’Europa (rimane da verificare se lo sia ancora…). Dopo un primo periodo di aggiustamento delle ricette dovuto al cambiamento dell’acqua utilizzata, le birre di John Bryan continuano a riscuotere ottimi successi. L’ultimo necessario ampliamento a 75 barili, costato due milioni di sterline, avviene nel 2006 con la messa in funzione dei nuovi impianti di Maxwell Road, sempre a Peterborough. Il “taglio del nastro”, ad Ottobre, viene fatto oltre che dai soci Paul Hook e John Bryan anche da John Wood. Ad inizio 2013, nel ventesimo anno d’attività, la Oakham acquista anche la Bellwether Wines, azienda che si occupa della distribuzione di vini.
Il luppolo Citra™ (nome in codice HBC 394) viene sviluppato negli Stati Uniti dalla Hop Breeding Company; leggiamo qui che la ricerca e lo sviluppo di questa nuova varietà di luppolo è stata anche (co)finanziata dai birrifici Sierra Nevada, Deschutes e Widmer Brothers; verso la fine del 2008 è Sierra Nevada a commercializzare la prima birra che utilizza Citra: si tratta della Torpedo Extra IPA. I birrofili mostrano di apprezzare molto, e la Torpedo diviene una new entry nella gamma delle birre prodotte tutto l’anno da Sierra Nevada. Rapidamente la “moda” del Citra e del suo profilo caratteristico (un mix di agrumi e frutta tropicale) si diffonde non solo in America ma in tutto il mondo: in Inghilterra è proprio la Oakham ad utilizzare per primo questo luppolo nel 2009, come viene rivendicato sull’etichetta della birra, chiamata semplicemente Citra. Anche in questo caso i risultati non tardano ad arrivare: fra i tanti, bronzo alla SIBA Eastern Region Competition del 2010 e, soprattutto, oro all’International Beer Challenge del 2011 e del 2012. Un’American Pale Ale dal bel colore dorato, riflessi arancioni, leggera velatura; la schiuma non è molto generosa ma bianca e cremosa, ed ha una buona persistenza. Il naso è molto pronunciato e pulito, con l’atteso “trionfo” di agrumi (arancio e pompelmo), tropicale (mango, papaya) e qualche leggero sentore di litchi. Volendo essere puntigliosi, è un aroma che colpisce più per l’opulenza che non per la finezza. Lo scenario è pressochè immutato al palato: dopo l’ingresso maltato (biscotto, cereali) è ancora il dolce della frutta, soprattutto tropicale, ad essere protagonista. L’amaro si fa attendere un po’, arrivando giusto a fine corsa, vegetale e zesty (pompelmo), con un'intensità media che ben rientra nei parametri dello stile; birra dal corpo leggero e poco carbonata, è un’ottima session beer (4.6%) molto facile da bere e dissetante, molto profumata. Meno secca di alcune sue colleghe inglesi contemporanee (Kernel, Partizan, Pressure Drop), si fa senz’altro notare più per l’intensità che per l’eleganza; è comunque un bel bere, intendiamoci. Formato: 50 cl., alc. 4.6%, lotto 13135, scad. 15/05/2014, pagata 6.00 Euro (pub, Italia).
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