mercoledì 26 ottobre 2016

Magic Rock Dark Arts

Nuovo appuntamento con il birrificio inglese Magic Rock, fondato nel 2011 da Richard e Jonny Burhouse con l’aiuto del birraio Stuart Ross. Dagli esordi in un modesto edificio all’interno del business di famiglia (importazione e vendita all’ingrosso di cristalli e pietre naturali), il birrificio ha finalmente trovato nel 2015 una nuova casa nel sobborgo di Birkby: i nuovi impianti  (10.000 hl/anno con possibilità di arrivare sino a 70.000) hanno anche permesso di ampliare la distribuzione che, a parte qualche bottiglia nell’anno degli esordi, era stata fatta esclusivamente tramite fusti. La scelta è caduta sulle (modaiole) lattine che sono cominciate ad arrivare anche nel nostro paese con un rinnovamento alle già belle etichette delle bottiglie d’esordio: la parte grafica è da sempre curata dal designer Richard Norgate, che dopo aver legato l’identità visiva di Magic Rock al mondo del circo si è ultimamente dedicato a disegnare simpatici piccoli mostri. 
Per assaggiare tutta la gamma del birrificio potete recarvi  alla Magic Rock Tap, dove troverete nove spine,  due casks, e qualche produzione occasionale o stagionali disponibile anche in bottiglia; per il merchandising provate il loro shop on line.

La birra.
“La nostra stout vi porterà dal lato oscuro”: con questa citazione di Star Warsiana memoria Magic Rock annuncia nel 2011 Dark Arts, prodotta con malti Black, Brown, Chocolate e Golden Promise, avena, luppoli Herkules, Magnum e Target. Praticamente nera, forma un elegante e generoso cappello di schiuma color cappuccino, cremosa e abbastanza compatta, dalla buona persistenza. Il naso è semplice ma efficace, pulitissimo, privo di fronzoli, elegante: caffè (grani e macinato), tostature, caramello un po’ bruciato, suggestioni di mirtillo.  L’avena e le poche bollicine le donano al palato una discreta morbidezza, la facilità di bevuta è ottima per un  ABV (6%) ben lontano dalla soglia di sessionabilità.  Perfettamente corrispondente all’aroma, il gusto non è da meno per semplicità e pulizia e mira dritto al sodo: la partita è tutta giocata da caffè e tostature che vengono sostenute dal caramello, mentre in sottofondo si possono scorgere note di liquirizia e di frutti di bosco.  L’alcool non è pervenuto, la chiusura è secca, senza un briciolo di astringenza, ed appaga con l’amaro del caffè e delle tostature. 
I sottotitoli sulla lattina recitano “Surreal Stout”, ma in verità non c’è niente di strano in questa lattina, ma tanta qualità, precisione e pulizia: un'altra vittoria del “less is more”, in barba a tutte quelle birre stravaganti che affollano sempre di più gli scaffali dei beershop.
Formato: 33 cl., alc. 6%, lotto 1183 09971 ?, scad. 21/07/2017, prezzo indicativo 4.00/4.50 Euro (beershop)

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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