lunedì 24 ottobre 2016

Schwendl Don No. 4 Heilige Nacht

La Weissbräu Schwendl nasce nel 1935 a Tacherting nello Chiemgau bavarese, circa 90 chilometri ad est di Monaco; lo fondano Michael e Therese Schwendl perché, a dire loro, “era più economico far la birra in casa che comprarla”.  Da allora il birrificio è ancora nella mani della stessa famiglia e vede al timone  Anton, il pronipote del fondatore Micheal.  Come il nome suggerisce, la Weissbräu Schwendl produce soprattutto birre di frumento con il marchio Schalchner, dal nome del sobborgo di Tacherting in cui si trova: tutte le birre sono ad alta fermentazione, che avviene in vasche aperte con un ceppo di lievito proprietario oggi depositato presso l’Università di Weihenstephan. 
Ma Anton Schwendl è stato anche uno dei primi produttori bavaresi a guardare al segmento di mercato delle  cosiddette “birre gourmet” o “craft bier” ; si parte nel 2009 con la Don No. 1 Impala Weizen Bock, che viene proposta l’anno successivo anche in versione barrique.  In bavarese il none Antone è spesso abbreviato in “Done”  o – nel caso del nonno di Antone – in “Don”. Sono poi arrivate la Don No. 3 HaMilia IPA (dedicata da Anton alla propria figlia Emilia e ad Hannes, figlio di un amico) e due birre che vengono prodotte una volta all'anno nel periodo delle festività natalizie. Una è la (weizen)bock Don No. 4 Stille Nacht 7% che viene affiancata dalla sua sorella maggiore Don No. 4 Heilige Nacht 9%.

La birra.
L'etichetta recita Doppelbock, ma il birrificio Schwendl produce solo alte fermentazioni e nelle note gustative sul proprio sito parla di "intenso amaro, caffè, cioccolato e tostature"; il frumento compare tra gli ingredienti, quindi potremo parlare di Doppelbock al frumento o, se preferite, Weizenbock. L'atmosfera natalizia di questa Heilige Nacht ("la notte santa") è enfatizzata dalla presenza del bue e dell'asinello in etichetta.
In quanto Doppelbock il suo colore è piuttosto atipico, avvicinandosi molto al nero; la schiuma beige è cremosa e compatta, con buona persistenza nel bicchiere. Pane nero, caramello, prugna e mela verde formano un aroma che nel complesso non risulta particolarmente invitante; in sottofondo qualche remota tostatura. Il percorso continua su di una linea sostanzialmente retta al palato dove passano in rassegna pane nero e biscotto, lievi tostature e liquirizia, prugna e frutti di bosco scuri; l'alcool è ben percepibile e fornisce un delicato calore per tutta la bevuta  che non va mai oltre il consentito, nonostante l'accelerazione finale. Il suo corpo è medio, con una carbonazione contenuta ed una sensazione palatale morbida che rivela un'ottima scorrevolezza per una birra dal contenuto alcolico elevato; chiude con un bel alcool warming che avvolge le delicate tostature, il caramello, la liquirizia e la prugna. La pulizia tuttavia non è certo impeccabile, si ha l'impressione di bere una generica birra scura che oscilla senza decidersi tra una Doppelbock ed un tentativo di Porter; non c'è la fragranza e l'intensità dei malti di una Doppelbock e manca l'anima tostata e torrefatta di un'Imperial Porter. Il risultato, pur privo di evidenti difetti, è incompiuto e un po' deludente.
Formato: 33 cl., alc. 9%, scadenza 24/12/2016, prezzo 2.28 Euro (beershop, Germania)

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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