sabato 30 aprile 2016

Préaris Quadrupel

Di Vliegende Paard, il “il cavallo volante” di Andy Dewilde vi avevo già parlato in questa occasione: la beerfirm debutta nel 2011, dopo che la Prearis Quadrupel realizzata ai fornelli delle mura domestiche ottiene il primo posto al concorso nazionale per homebrewers “Brouwland Biercompetitie” la cui finale, alla quale partecipano un centinaio di birre, si tiene a Ghent. 
Sulle ali del successo, Dewilde commissiona il suo primo lotto all'immancabile De Proef, iniziandone la commercializzazione. Allo Zythos festival del 2012 Andy Dewilde incontra Christine Celis, figlia del celebre Pierre (Hoegaarden) e residente da una ventina d’anni in Texas; Christine rimane favorevolmente impressionata dalle Prearis e porta qualche bottiglia negli Stati Uniti, convincendo un importatore ad ordinare i primi 7 hl destinati al mercato statunitense. Nel 2013 Vliegende Paard viene proclamato da Ratebeer come il miglior nuovo “birrificio” belga, mentre nel 2014  la Prearis Quadrocinno  (la Quadrupel con aggiunta di caffè del Costa Rica) viene eletta dai 17.000 visitatori dello Zythos 2014 tra le tre migliori birre del festival. Purtroppo la bottiglia da me assaggiata qualche mese fa non ha confermato quelle impressioni positive; facciamo quindi un passo indietro e ritorniamo alle origini di Vliegende Paard, ovvero la Quadrupel del debutto. 

La birra.
Si presente del classico color tonaca di frate con belle venature rossastre; la schiuma ocra è fine e cremosa, compatta ed ha un'ottima persistenza. L'aroma abbastanza pulito e discretamente intenso, presenta profumi di frutta secca, caramello, ciliegia sciroppata e zucchero a velo; accanto al dolce c'è una lieve asprezza di ribes rosso e di prugna acerba. Al palato troviamo note di biscotto, zucchero candito e una lieve presenza di uvetta: l'alcool diventa quasi da subito il protagonista della bevuta, facendola procedere piuttosto lentamente. Il gusto è piuttosto semplice e la birra, benché ben attenuata, si trascina sorso dopo sorso avvolta da un patina di noia, nonostante l'alto numero di bollicine che le donano una discreta vivacità. Di positivo c'è un'ottima attenuazione, capace di asciugare il palato assieme ad una breve ma percepibile nota amaricante terrosa finale. E' una Quadrupel da sorseggiare che riscalda il corpo nelle fredde serate invernali: sicuramente meglio al naso che al palato, dove il lievito manca d'espressività e l'alcool, senza compagni di strada, rende la bevuta monotona e poco memorabile.
Formato: 33 cl., alc. 10%, IBU 50, lotto L1, scad. 10/07/2016, 1.95 Euro (drink store, Belgio)

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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