lunedì 30 novembre 2015

NovaBirra Big Nose Triple

Secondo appuntamento con NovaBirra, beerfirm belga fondata da Emanuele Corazzini, rientrato in Belgio dopo sei anni passati negli Stati Uniti, per dare vita al suo progetto inaugurato nel 2008 in quel di Braine-l'Alleud (una trentina di chilometri a sud di Brussels) come un “Atelier de Brassage” dove poter comprare e degustare birre, partecipare a laboratori e soprattutto imparare l’homebrewing. Accannto a queste attività  NovaBirra realizza le proprie ricette su di un impianto pilota e produce poi altrove in volumi più consistenti. 
Dopo la saison Li P'tite Gayoûle ecco la Tripel  “Big Nose” che dovrebbe essere stata realizzata presso gli impianti di De Ranke, anche se l’etichetta non fa chiarezza in questo senso. “Triple” non solo per il riferimento allo stile interpretato ma anche riguardo ai numero di malti (Pilsner, Pale Ale e Monaco) e luppoli (Nugget, Willamette e dry-hopping di Triskel) utilizzati. 
All’aspetto si presenta quasi limpida e ramata, con qualche riflesso dorato: la schiuma biancastra è assolutamente perfetta nella sua trama fine, nella sua cremosità, nella sua compattezza e persistenza. La messa in bottiglia dovrebbe risalire all’ottobre 2014 e i dodici mesi passati non sono di certo l’ideale per apprezzare il dry-hopping che è all’orgine del nome scelto (Big Nose): l’aroma è pulito e mantiene comunque un’ottima intensità, quello che viene a mancare è ovviamente la fragranza. Sentori floreali e di miele, marmellata d’arancia amara, frutta candita, biscotto ed una delicata speziatura che suggerisce il pepe ed il coriandolo.
Specchio quasi fedele dell'aroma, il gusto ripropone biscotto e miele, caramello, frutta candita, marmellata d'agrumi e zucchero candito. La bevuta è piuttosto dolce e la generosa luppolatura non più fresca aggiunge probabilmente altro carico; c'è comunque una discreta secchezza e un amaro finale intenso quanto basta per riportare equilibrio, anche se le note vegetali non impressionano per raffinatezza. In conclusione rimane un morbido ma ben avvertibile alcool warming, quasi un ammonimento a non fidarsi della facilità di bevuta e a non sottovalutare una birra che, come spesso accade quando si parla di Belgio, nasconde molto bene la propria gradazione alcolica dichiarata. Vivacemente carbonata ma ugualmente morbida e gradevole in bocca, questa Tripel dal corpo medio e dal "grosso naso" paga un po' lo scorrere del tempo ma si difende ancora molto bene, risultando alla fine una birra ben fatta, molto pulita, intensa e facile da bere al tempo stesso, con un generoso profilo luppolo che sicuramente meritava d'essere apprezzato parecchi mesi fa.
Formato: 33 cl., alc. 9%, lotto 26T1 OKT14, scad, 21/10/2019, pagata 2.50 Euro (food store, Belgio).

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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