L’ultima bevuta prima della pausa estiva del blog avviene in compagnia di due birrifici americani: Anchorage Brewing, Alaska e Grassroots Brewing, beerfirm/marchio di proprietà di Hill Farmstead. Riassumo brevemente: Grassroots nasce in Danimarca quando Shaun Hill lavora presso il birrificio Norrebro. Il suo partner d’affari è l’amico e birraio americano Ryan Witter-Merithew, occupato presso il birrificio danese Fanø dove a quel tempo venivano prodotte birre per altre beerfirm famose come Mikkeller, Evil Twin e Stillwater. Nell’ottobre 2009 lanciano la loro beerfirm chiamandola con il nome che Shaun aveva pensato per il suo primo birrificio: Grassroots Brewing, marchio da lui registrato nel 2001. Un progetto che per Shaun ha fondamentalmente lo scopo di fargli guadagnare i fondi necessari per ritornare in Vermont, nei pressi della casa di famiglia, ed aprire finalmente Hill Farmstead.
Da allora il marchio Grassroots è stato di tanto in tanto riesumato per occasionali collaborazioni, soprattutto europee: qui una con Mikkeller e una con Amager.
Negli Stati Uniti Grassroots debutta nel 2013 quando di Shaun Hill viene invitato in Alaska da Gabe Fletcher, birraio e fondatore di Anchorage, per partecipare al festival Culmination: entrambi condividono lo stesso amore per la tradizione belga, per le saison e per le birre acide prodotte con lieviti selvaggi. Il desiderio di fare assieme una birra va oltre i settemila chilometri che separano i due birrifici; da quel lungo viaggio nasce la Arctic Saison, desiderio di Shaun di portare un pezzo della propria terra in Alaska. La ricetta si basa infatti a grandi linee sulla saison Arthur di Hill Farmstead che utilizza malti americani, luppoli europei e americani; dopo la fermentazione nei grandi tini di legno di Alaskan, con aggiunta di brettanomiceti, nasce la Arctic Saison. Al primo lotto prodotto a giugno 2013 ne sono seguiti almeno altri quattro, l’ultimo dei quali imbottigliato ad ottobre 2015: andiamo ad assaggiarlo.
All’aspetto è velata e di colore dorato e forma un buon cappello di schiuma bianca, cremosa e compatta, dalla buona persistenza. Il naso, molto pulito, è un incontro molto ben riuscito tra note rustiche/funky (cantina, umido), fiori e frutta, legno, una delicata speziatura (pepe): mandarino e arancia, uva, ananas. Al palato le mancano forse un po’ di bollicine ma è un dettaglio abbastanza trascurabile perché il gusto è pulitissimo, elegante e rustico al tempo stesso: al dolce della crosta di pane, dell’ananas, della frutta a pasta gialla e della polpa dell’arancia risponde l’asprezza dell’uvaspina e degli agrumi. L’alcool è ben nascosto e la bevuta procede a velocità sostenuta impreziosita da dettagli che chiamano in causa il legno, il vino bianco; il finale vira con delicatezza in territorio amaro e tra le note terrose mi sembra anche avvertire una leggera nota lattica. Splendida saison, molto fruttata, con un grande potere dissetante e rinfrescante donatole da asprezza e acidità: una bevuta che regala soddisfazioni ed emozioni, all’altezza della fama dei due birrifici coinvolti.
Formato: 75 cl., alc. 6%, lotto #5, imbottigliata 15/10/2015, prezzo indicativo 15.00-20.00 Euro (beershop)
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.