L’avventura della Goddard’sBrewery inizia sull’Isola di Wight nel 1991, assieme ai problemi finanziari della famosissima compagnia assicuratrice inglese Lloyd’s. Anthony Goddard, si trova in difficoltà economiche a causa del crollo delle azioni della compagnia, si vede costretto a vendere questa splendida residenza a East Cowes (Barton Manor) con vigneto annesso ed a trasferirsi nella più “modesta” residenza di campagna Barnsley Farm, nei dintorni di Ryde. Perso il vigneto, Goddard decide allora di “rifarsi” e di dirigere la sua passione verso la birra. In quello stesso periodo, uno dei più antichi birrifici dell’isola (Burt's) naviga in cattive acque ed Anthony fa un’offerta per rilevarlo, che però viene rifiutata dai curatori fallimentari. L’occasione gli permette però di entrare in contatto con Jonathan Stancill, mastro birraio alla Burts che decide di seguire Anthony alla fattoria ed installare un nuovo microbirrificio, che realizza la prima cotta a Maggio del 1993. Nello stesso anno Goddard stipula un contratto con la TavernSupplies per la distribuzione delle birre, ma pochi mesi dopo il padrone della Tavern muore e l’accordo cessa. Nel 1994 Anthony decide di rilevare la Tavern e di farla confluire all’interno della Goddards Brewery Ltd., edificando anche un magazzino adiacente alla fattoria per svolgere l’attività di distributore di bevande. Nel frattempo in sala cottura è arrivato Richard Harvey, con precedenti esperienze come birraio alla Bass ed alla Gibbs Mew (Salisbury) e come direttore generale alla Hop Back ed alla Hampshire Brewery. Dopo questo breve excursus storico, passiamo alla sostanza e stappiamo questa bottiglia di Ale of Wight, una golden ale dal volume alcolico, in bottiglia non pastorizzzata, del 4% (alla spina solamente 3.7%). Nata come birra stagionale estiva, ha ottenuto un buon successo di vendite ed è entrata a far parte della produzione regolare. Un po’ di confusione sulla classificazione; sul sito del birrificio c’è la parola “lager”, per Ratebeer è una “golden ale”, mentre Beer Advocate la mette tra la “bitter”. Ad ogni modo, la filtrazione la rende di un bel colore dorato, limpido; la schiuma, abbastanza fine, è poco generosa, bianca, cremosa. Nella pinta si rivela ancora fresca ed elegantemente profumata di fiori, lemon grass, scorza e polpa d’agrumi. Dopo tante birre natalizie, dopo tutte le diverse declinazioni di imperial (stout, Ipa) che il mercato ultimamente ci propone, dopo tutti i luppoli esotici o “pacifici”, è un grande piacere ritrovarci davanti una birra che profuma di Inghilterra, di luppoli inglesi, di tradizione. Classica “summer ale” anche in bocca, con un leggero imbocco maltato dove troviamo note di biscotto e di crosta di pane che lasciano subito campo aperto all’amaro della scorza d’agrumi (arancio, lime). Leggera e snella in bocca, giustamente watery e delicatamente carbonata come un classica pinta da cask. Pulita e rinfrescante, finisce secca e si congeda coerente con se stessa, lasciando un retrogusto amaro ricco di scorza d’agrumi. Siamo nel bel mezzo dell’inverno, ma ci siamo gustati questa ottima session beer come se fuori fosse ferragosto. Certo, altra storia è berla al sole, all’aperto, con davanti agli occhi il panorama offerto dalle scogliere dell’Isola di Wight. Ma accontentiamoci. Formato: 50 cl., alc. 4%, scad. 26/04/2012, prezzo 3.73 Euro.
__________________
english summary:
Brewery: Goddard’s Brewery, Barnsley Farm, Ryde, Isle of Wight, England
Style: Golden Ale.
Appearance: clear golden color with a small creamy white head. Aroma: flowery, citrusy, lemon grass. Fresh. Mouthfeel: light body, low carbonation, watery texture. Taste: crisp and bitter, clean, with refreshing lemon zest and a light biscuity and bready malt backbone. The finish is dry, bitter, hoppy and again zesty. Overall: a very good and tasty golden summer ale. Very well done and sessionable. Even if we drank this in the middle of the winter, we closed our eyes feeling as if it was pure summer. Bottle: 50 cl., 4% ABV, BB 26/Apr/2012, price 3.25 GBP.