Bartholomeus Hanssens, un tempo sindaco di Dworp (diciassette chilometri a sud di Brussels), iniziò a produrre lambic nel 1871 nei locali che ospitavano il birrificio Sint Antonius. Nel 1896 la produzione si trasferì in una casa di campagna nella Vroenenbosstraat a Dworp dove tutt'ora gli Hanssens risiedono. Non troverete però nessun impianto produttivo: fu l'invasione dell'esercito tedesco nel corso della prima guerra mondiale a farli sparire definitivamente. Il rame era un metallo molto prezioso ed utile per l'industria bellica, e tutti i macchinari furono sequestrati. Da allora la produzione non è più ripartita e gli Hanssens hanno iniziato ad acquistare lambic altrove per poi assemblarlo. Secondo quanto riporta il sito lambic.info, i fornitori furono Van Haelen a Beersel (chiuso nel 1957), Van Haelen-Coche a Uccle (chiuso nel 1968), La Fleur d’Or a Brussels (chiuso nel 1969), Timmermans a Itterbeek e Winderickx a Dworp (chiuso nel 1969); attualmente Hanssens utilizza lambic proveniente da Lindemans, Girardin e Boon.
Nel corso degli anni il testimone è passato da Bartholomeus al figlio Theo e, nel 1974, al nipote Jean: oggi alla guida c'è Sidy, figlia di Jean, assieme al marito John, che svolgono questo lavoro part -time parallelamente ad altre attività. Pochissimi investimenti, la stessa imbottigliatrice in funzione dal 1954, nessun sito internet; non è questo il Belgio che tutti amiamo? Il venerdì e il sabato potete acquistare le bottiglie direttamente dalla casa degli Hanssens che vi aprono le porte. Secondo quanto riporta Van Den Steen nel libro “Geuze & Kriek: The Secret of Lambic Beer (2012)” Hanssens fu il primo produttore ad apporre in etichetta le denominazioni protette “Oude Geuze” e “Oude Kriek”.
L’aggettivo “Experimental” non tragga in inganno: non si tratta di produzione occasionale o limitata. I due lambic con ribes nero (Experimental Cassis) e lampone (Experimental Raspberry) furono prodotti per la prima volta nel 2009 (dieci casse cadauna) su specifica richiesta dell’importatore americano ed entrarono poi a far parte stabilmente della gamma Janssens.
Experimental Cassis si presenta con un bellissimo vestito rosso porpora; in superfice si forma un piccolo pizzo di bolle biancastre. A quattro anni dalla messa in bottiglia la componente fruttata è ovviamente scivolata in secondo piano e l’aroma è caratterizzato da aceto di mela, legno e dai classici “profumi” del lambic: in questo caso formaggio, sudore, solvente, un po’ di vomito. Purtroppo la carbonazione non è particolarmente vivace e la bevuta ne risente perdendo un po’ di vitalità. Un’acidità molto marcata, a tratti tagliente, attraversa questo Experimental Cassis da cima a fondo: limone, lime, frutta aspra, legno e qualche ricordo sbiadito di ribes, accompagnato da una suggestione (o una speranza?) dolce di frutti di bosco. Molto secca, leggermente astringente, termina il suo percorso con una rapida transizione dal lattico all’aceto di mela e un delicato tepore etilico. Un lambic per palati forti, come molti prodotti Hanssens: ma in questo caso lo sforzo necessario per sopportarne acidità d asprezza non è ricompensato dall’accesso a particolari complessità o profondità: lasciarla in cantina si è rivelato probabilmente un errore. In una bottiglia fresca avrei perlomeno goduto della sua componente fruttata.
Formato 37,5 cl., alc. 6%, imbott. 03/2015, prezzo indicativo 10.00 euro (beershop) NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia/lattina e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.