lunedì 24 gennaio 2011

Mikkeller Drink Your Sorrows Away

La parabola ascendente di Mikkeler è quella di Mikkel Borg Bjergsø e Kristian Klarup Keller, che nel giro di un paio di anni (2006) passano dall’essere due semplici homebrewers alla Top 10 dei migliori “birrifici” al mondo secondo Ratebeer. Le virgolette sono d’obbligo, visto che Mikkeller non dispone di propri impianti produttivi ma realizza le sue birre un po’ ovunque (soprattutto De Proef, ma anche Nøgne Ø, De Molen, Amager e BrewDog per citarne alcuni). Questo, dicono, permette loro di concentrarsi solamente sulle ricette delle birre senza doversi preoccupare del mantenimento degli impianti, mutui, finanziamenti, etc etc. Più che in un birrificio, i ragazzi hanno preferito investire i loro soldi aprendo il Mikkeller Bar a Copenhagen. Ovviamente non ci è dato di sapere quanto c’è di Mikkeller nelle sue ricette e quanto invece è dovuto agli accorgimenti dei birrai dove queste vengono prodotte. Ed al di là del fatto che per qualche “purista” non può esistere un birraio senza birrificio, non si può negare il fatto che in pochissimo tempo Mikkeller sia divenuto un “nome” riconosciuto ed apprezzato in tutto il mondo dei beer geeks, grazie anche ad una efficace strategia di marketing e ad alcune idee produttive (pensiamo alle serie delle birre “single hop”, delle quali parleremo a breve) innovative.
Terminato questo futile preambolo, parliamo di Drink Your Sorrows Away, una strong ale belga (brassata in quantità limitata a 2000 bottiglie negli impianti della De Proef) realizzata in collaborazione con Femmes Regionales, un’agenzia danese di design (?). Immaginiamo che la collaborazione sia ovviamente limitata allo studio del packaging, che effettivamente si presenta molto curato. Questo non incide comunque sulla ‘sostanza” (ma solo sul suo prezzo), che arriva nel bicchiere di un bellissimo colore marrone con riflessi rosso rubino. La schiuma è beige, compatta, cremosa e molto persistente. L’aroma è complesso, molto forte e gradevole, dolce, con zucchero, canditi e frutta sotto spirito (prugne, ciliegie, uvetta) per un profilo decisamente liquoroso. Dal corpo pieno, ha una carbonatazione media. In bocca è molto dolce, con nuove note fruttate, leggera speziatura, zucchero e sentori alcolici. Finisce “appiccicandosi” al palato, liquorosa, con un caldo retrogusto alcolico. Birra che regala il meglio di sé al naso, mentre al palato rimane sempre sull’orlo del precipizio di diventare un “dolcione” poco digeribile e fuori controllo. Ma Mikkeller (o De Proef) è bravo abbastanza da mantenersi appena al di qua della soglia, dispensandoci una interessante birra che scalda molto e si lascia gustare lentamente (leggasi la tanto inflazionata parola “meditazione”), trovando la sua massima espressione in queste fredde serate invernali. Sì, ci potete provare ad annegare i vostri dolori... ABV; 11.99%., bottiglia da 37,5 cl.

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english summary:
Belgian strong ale brewed by Mikkeller at De Proef in 2000 bottles only, has a lovely packaging and pours a beautiful brown reddish color with a solid and creamy off-white head. Complex and strong sweet aroma of candies, sugar, fruits (plums, cherries, raisin) and alcohol. Full bodied with medium carbonation. Taste is also very sweet; fruits, spices, sugar and alcohol. Texture is very sticky, liquor-alike, with a warm alcoholic finish. A quite interesting beer, almost on the edge of “extreme sweetness”; a real winter warmer to be slowly enjoyed on cold nights. ABV; 11.99%., 37,5 cl. bottle.

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