sabato 19 settembre 2015

Extraomnes Bloed

Arriva a fine 2013 la prima birra "alla frutta" di Extraomnes: Bloed, ovvero "sangue" in fiammingo, questo il nome scelto per una birra realizzata, tra l'altro, con malto di segale,  lievito saison  e l'aggiunta del 22% di ciliegie provenienti dalla Valpolicella. Una one-shot che non è stata più ripetuta, affinata per circa quattro mesi in barriques usate per un totale di circa 700 bottiglie prodotte. 
Il suo colore, molto bello, ricorda effettivamente il sangue o se preferite è rosso rubino, con sgargianti sfumature ambrate ed arancio; la schiuma bianca, leggermente macchiata di rosa, è un po' grossolana e svanisce piuttosto rapidamente. L'aroma, oltre alle ovvie ciliegie, è espressione dei lieviti selvaggi naturalmente presenti sulla buccia del frutto che, ad un anno e mezzo dall'imbottigliamento, si fanno più evidenti: il suo profilo "funky" regala note di cantina, di sudore, qualche sentore di formaggio e di acido lattico, accompagnate dall'asprezza di frutto rossi acerbi (ribes),  uva, legno bagnato e una leggerissima speziatura.  La bevuta inizia piuttosto aspra (frutti rossi, acido lattico) per poi essere rapidamente bilanciata dalle note zuccherine e dolci di ciliegia, fragola e frutti di bosco (more, lamponi), uva matura. Accanto alla frutta convivono le note funky/rustiche, legnose ed una lieve componente acetica, mai fastidiosa, che si avverte quando la birra si scalda; l'alcool (7.7%) è molto ben nascosto con un'ottima secchezza finale ed una lieve nota amaricante lattica che la fanno alla fine risultare dissetante e rinfrescante. 
Il corpo è medio con una carbonazione piuttosto contenuta, mentre la sensazione palatale è morbida con un'ottima scorrevolezza.  
Il risultato, piuttosto interessante, conduce a tratti in territorio vinoso (pensate ad un rosé) e, con le dovute, proporzioni, nel mondo delle fermentazione spontanee  e dei lambic alla frutta (kriek).  La discreta complessità non preclude assolutamente la facilità di bevuta e, sebbene in bocca non ci sia l'eleganza e la pulizia di una (cito a caso) kriek di Cantillon o Drie Fonteinen, anche la Bloed si ritaglia il suo spazio con discrezione.   
Probabile  che qualche bottiglia in giro si trovi ancora; non ho idea se verrà mai nuovamente prodotta, nel caso potrebbe anche valer la pena dimenticarne qualcuna in cantina per poter seguire nel corso del tempo il lavoro dei lieviti selvaggi portati in dote dalle ciliegie. 
Formato: 33 cl., alc. 7.7%, lotto 326 13, scad. 30/11/2016, pagata 7.00 Euro (beershop, Italia).

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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