Alex Ganum, nativo del Michigan, arriva a Portland (Oregon) nel 2002 per studiare cucina al Western Culinary Institute ma viene rapidamente risucchiato dall’attivissima scena brassicola che caratterizza la città americana con la più alta densità di birrifici. Inizia con l’homebrewing e l’anno successivo vola già sulla costa ad est per un periodo di praticantato al birrificio Ommegang; di ritorno a Portland, trova impiego come birraio presso il brewpub BJ's Restaurant and Brewhouse ed inizia progettare il proprio business plan finalizzato all’apertura del proprio birrificio. Le risorse economiche necessarie provengono dalla sua famiglia e dalla Portland Development Commission.
A marzo 2009 nasce la Upright Brewing Co., nome che si riferisce allo strumento utilizzato dal contrabbassista e compositore Charles Mingus; impianto da 10 barili a cotta per una capacita produttiva di circa 1200 barili l’anno e soprattutto vasche di fermentazioni aperte, delle quali Alex si era innamorato nel suo periodo d’apprendistato alla Ommegang, birrificio dal forte legame con la tradizione belga del quale vi avevo parlato in questa occasione. Il debutto avviene con una Old Ale affinata in botte chiamata Billy The Mountain ma la birra più venduta, soprattutto nei locali e ristoranti vicino al birrificio, diventa la Engelberg, una pils tedesca. La maggior influenza brassicola di Alex Ganum rimane comunque il Belgio e le sue farmhouse ales oggi così popolari negli Stati Uniti; ad aiutarlo in sala cottura arrivano i birrai Gerritt Ill e Bobby Birk. Assieme a due soci, Ganum è attualmente proprietario anche del pub Grain and Gristle e dell’Old Salt Marketplace, un ristorante con macelleria annessa dove poter anche fare acquisti.
Nel pieno rispetto della tradizione belga sono i nomi dati a quattro saison/farmhouse ales prodotte da Upright tutto l’anno: viene semplicemente utilizzato il numero corrispondente alla gravità iniziale, espressa mediante la scala belga, come fanno ad esempio Rochefort, St. Bernardus e Westvleteren. Tutte le birre utilizzano luppoli cresciuti nell’Oregon e il nuovo ceppo di lievito sviluppato dal birrificio nel 2011. La saison di oggì è semplicemente chiamata “Five”: malti Pale, Vienna e Caramel Triticale, luppoli Willamette, Liberty e Glacier.
Il suo colore è arancio opaco, sormontato da una generosissima testa di pannosa schiuma biancastra, molto persistente ma un po’ scomposta. Al naso profumi floreali che ricordano rosa e lavanda, una delicata speziatura nella quale emerge soprattutto il pepe e un bouquet fruttato molto ben assemblato che include pesca bianca, pera, arancia, mandarino ed albicocca; pulizia davvero eccellente a privilegiare finezza ed eleganza piuttosto che l’intensità. La bevuta vede passare in rassegna le note di pane e biscotto, albicocca pesca ed arancia per una dolcezza iniziale alla quale fa rapidamente seguito una leggera acidità ma soprattutto la controparte amara, erbacea e terrosa. La vivace carbonazione rende questa saison molto vivace enfatizzandone la delicata speziatura (pepe), con una bella pulizia ed una buona eleganza che viene un po’ a mancare solo nella chiusura amara, intensa ma scomposta e piuttosto in contrasto con la delicatezza e l’equilibrio degli altri elementi. Ottima la secchezza e discreta la componente rustica; nonostante la gradazione alcolica abbastanza contenuta (5.5%) la birra è piuttosto intensa ma un po’ pesante a livello tattile, risultando alla fine molto meno scorrevole della maggior parte delle Saison prodotte in Belgio dalla “bevibilità assassina”.
Formato: 75 cl., alc. 5.5%, IBU 37, lotto e scadenza non riportati, pagata 10.80 Euro (drink store, Belgio).
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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