Sono passate solo poche settimane dall'ultima bevuta ma eccoci ad un nuovo appuntamento con la Giesinger Brau di Monaco di Baviera, la cui storia vi è stata raccontata qui.
Lo scorso aprile il microbirrificio che di trova nell'omonimo quartier della capitale bavarese ha inaugurato la propria linea "Craftiges" ovvero "craft"; è abbastanza curioso notare come in questo momento in Germania la parola "artigianale/craft" coincida con il produrre stili che si allontanano dalla tradizione tedesca. Non è quindi il metodo utilizzato per produrre ma quello che si produce; ecco allora che IPA ed APA di birrifici tedeschi dai grandi volumi, e quindi tutt'altro che "artigianali", vengono vendute nei negozi nella sezione "craft". Fanno eccezione alla regola solamente gli stili classici che vengono affinati in botte. Allo stesso modo è significativo che un microbirrificio come Giesinger non voglia etichettare come "craft" le sue helles, bock o weizen, peraltro di ottima fattura e infinitamente più ricche di sapori di quelle prodotte dalle "grandi sorelle" di Monaco.
Ad ogni modo, le quattro "craft" di Giesinger fortunatamente sfuggono al "cliché" IPA/APA: troviamo la Lemon Drop Triple, ovvero una triple che usa lievito trappist e l'omonimo luppolo, la Doppel-Alt bevuta qualche settimana fa, una Wheat Stout che utilizza anche e malto di frumento tostato e una baltic porter alla segale chiamata semplicemente Baltic Rye Porter.
Utilizzare la segale è stato piuttosto impegnativo per il birraio Steffen Marx, ma alla fine la birra riesce ad essere imbottigliata; la ricetta prevede malti tostati, Monaco e Caramello, malti di segale scuri, tostati e caramellati, luppolo Spalter Select.
Il suo colore è ebano opaco con dei bei riflessi rossastri ai quali la foto non rende certamente giustizia; abbastanza modesta la schiuma, che è tuttavia compatta e cremosa ed ha una buona persistenza. L'aroma non è particolarmente pronunciato e regala i profumi del pane nero, pane tostato, frutta secca, toffee, butterscotch. L'intensità recupera terreno in bocca, in una birra dal corpo medio, morbida al palato ma quasi piatta per quel che riguarda le bollicine. Troviamo pane tostato, liquirizia, cioccolato al latte, qualche nota fruttata (ciliegia, prugna) e una leggera speziatura donata dalla segale; chiude lievemente astringente, con un delicato amaro di tostature e frutta secca ed un delicato "warming" etilico. Una Baltic Porter discreta, dall'aroma sottotono e un po' slegata in bocca, sicuramente penalizzata dalla carbonazione quasi assente; bene il gusto, ma per ora il microbirrificio di Monaco mi sembra molto più convincente nelle interpretazione degli stili classici bavaresi, davvero notevoli, rispetto a quando s'avventura un po' più lontano.
Formato: 33 cl., alc. 6.7%, lotto 1, scad. 01/2016, pagata 3.07 Euro (beershop, Germania).
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
Nessun commento:
Posta un commento