martedì 12 novembre 2019

Dupont / Allagash Brewer's Bridge

Dovremmo iniziare a preoccuparci? A Tourpes, dove è attiva dal 1950 la Brasserie Dupont, la tradizione è sempre stata considerata sacra e sessant’anni d’attività sono trascorsi con relativa tranquillità e con un nucleo di birre storiche (Moinette Blonde, Saison, Redor Pils) al quale ne sono sporadicamente state aggiunte altre. One-shot, collaborazioni? Concetti sconosciuti sino al 2016 quando il birraio Olivier Dedeycker ha aperto le porte e cedute alle lusinghe di Tomme Arthur del birrificio americano Lost Abbey per realizzare Deux Amis, una sorta di Saison Dupont arricchita da luppoli americani. 
Chi si aspettava una svolta nella filosofia commerciale Dupont è tuttavia rimasto deluso: quell’episodio rimase un caso isolato e Dedeycker continuò a fare quello che aveva sempre fatto: da allora le uniche novità sono state le solite edizioni annuali della Cuvée Dry Hopping della Saison Dupont e la Hirond' Ale #1.0,  saison monoluppolo (Savinjski Golding belga, per l’occasione) prodotta con malto d’orzo e di segale.  Quell’#1.0 lasciava presagire che si potesse trattare della prima birra di una serie e così è stato: nei primi mesi del 2019 Rob Tod e Jason Perkins, rispettivamente fondatore e headbrewer di Allagash Brewing Company (Maine, USA) sono saliti su di un aereo e sono andati a trovare Dedecker. La scelta non è ovviamente stata casuale: il birrificio Allagash, attivo dal 1995, fu uno dei primi ambasciatori “artigianali” della tradizione brassicola belga negli Stati Uniti. 
Il risultato dell’incontro può sembrare banale ma, si sa, in Belgio non amano molto correre rischi: la Hirond' Ale #2.0, alias Brewer's Bridge, è dunque una saison caratterizzata dal magico lievito Dupont, malto d’orzo, segale, avena e il luppolo americano per eccellenza: sua maestà Cascade. La birra viene messa in vendita a partire ovviamente, visto che si chiama Hirond (rondine), dalla scorsa primavera: fusti e bottiglie da 33 centilitri in Europa con l’aggiunta del formato 75 cl. e tappo in sughero per il mercato statunitense.

La birra.
Alla vista sarebbe quasi impossibile distinguerla da una Saison Dupont: colore solare, tra l’arancio e il dorato, leggermente velato e sormontato da una generosa schiuma biancastra, compatta e cremosa, dalla lunghissima persistenza. In verità al naso non c’è traccia di Cascade: i profumi sono terrosi e leggermente erbacei, ci sono pepe bianco, zucchero candito, accenni di frutta candita e soprattutto quel rustico mix banana-limone-funky  tipico del lievito Dupont. Ruspante e vivacemente carbonata, la Brewer's Bridge nasconde benissimo l’alcool e si beve con pericolosa facilità.  E il luppolo non è protagonista neppure al palato, dove c’è piuttosto una solida impalcatura maltata che regala soprattutto note biscottate e di pasticceria, il terroso e il pepato della segale: la componente fruttata (canditi) è ridotta ai minimi termini, il finale è secco con una coda amara, erbacea e terrosa, di moderata intensità. Tutta la bevuta è attraversata da una rinfrescante acidità, perché dopotutto le Saison erano sì birre prodotte in inverno ma destinate a rifocillare e rinfrescare i braccianti agricoli in estate.  
Concludo con le stesse considerazioni fatte a suo tempo per la Hirond’Ale 1.0:  è un'aggiunta necessaria al catalogo del birrificio di Tourpes?  Probabilmente no, ma berla è comunque piacevole e questo basta e avanza, a patto che siate disposti a spendere quasi il doppio rispetto ad una Saison Dupont normale per una “spolveratina” di Cascade che personalmente non ho neppure avvertito. Su questo punto si poteva osare  (e qui mi tocca ripetere quanto detto a proposito della Deux Amis) di più ma ciò sarebbe poco compatibile con la tradizione belga.
Formato 33 cl., alc. 6.1%, lotto 19095A, scad. 01/03/2021, prezzo indicativo 3.50 euro (beershop)

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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