“Adoro i malti: non che i luppoli siano da meno, ma sono
davvero molto eccitato quando mi trovo nella mia stanza dei malti a immaginare
che cosa posso fare con loro": queste le parole di Brad Clark che utilizza
una tonnellata di malto nel suo bollitore da 23 ettolitri per una delle birre
che ama maggiormente produrre. E' la imperial stout Dark Apparition, il cui successo ne ha poi originato le solite molteplici
varianti sia per quel che riguarda gli ingredienti aggiunti (caffè,
vaniglia...) che i passaggi in differenti botti. Torniamo quindi a parlare di Jackie
O’s Pub & Brewery, operativo dal 2009 ad Athens, Ohio: lo abbiamo già
incontrato più di una volta. Jackie O’s viene oggi distribuito nel nostro
continente con buona regolarità e almeno un paio di volte l’anno arriva una bella
selezione di birre, soprattutto invecchiate in botte. I prezzi non sono modici
ma per gli appassionati sono occasioni da non perdere. Attualmente il sito di Jackie
O’s elenca le seguenti birre passate in botte. Le imperial stout Bourbon Barrel Dark
Apparition, Vanilla Coffee Bourbon Barrel Dark Apparition e Bourbon Barrel Oilof Aphrodite e Champion Ground, la quadrupel
Bourbon Barrel Aged Skipping Stone, l’ìmperial
porter Bourbon Barrel Black Maple ed il Wheat Wine
Jackie O's Wood Ya Honey.
Noi facciamo invece un passo indietro al 2016 quando il
portfolio includeva anche la versione barricata di Oro Negro, imperial stout a sua volta basata sulla Oil of Aphrodite;
nelle botti ex-bourbon oltre a queste birra ci sono finiti fave di cacao,
baccelli di vaniglia, bastoncini di cannella e peperoncini habeneros. Non si tratterebbe quindi della semplice versione barricata
della Oro Negro “normale”, imperial stout prodotta con aggiunta di noci, un mix
di spezie imprecisato e chips di legno: il condizionale è d’obbligo.
La birra.
Si veste di ebano scuro, la schiuma è piccola, grossolana e
poco persistente. Legno, bourbon, vaniglia, frutta secca a guscio, uvetta e datteri danno forma ad un aroma caldo e avvolgente, abbastanza intenso, impreziosito da accenni di cannella. I tre anni passati dalla messa in bottiglia le donano anche qualche effetto positivo che richiama i vini fortificati. Leggermente oleosa e poco carbonata, Oro
Negro non presenta particolari ingombri tattili e da questo punto di vista si
sorseggerebbe con buona facilità: ciò che obbliga a rallentare il ritmo è l’intenso
calore generato dall’accoppiata habanero-bourbon, quest’ultimo ancora molto in
evidenza. Lo scenario si completa con caramello, frutta sotto spirito e
vaniglia: anche al palato ci sono suggestioni di porto, pochissimo torrefatto e
un finale caldo e piccante nel quale trovano posto anche suggestioni di frutta
secca a guscio, soprattutto quelle noci che non ci dovrebbero essere ma che sono
invece ingredienti della Oro Negro “normale”.
Bevuta impegnativa ma comunque appagante, dolce ma asciugata
dal bourbon, da sorseggiare con calma: da soli, se volete che lei sia l’unica
protagonista della serata, o in due se volete restare ancora vigili.
Formato 37,5 cl., alc. 12%, lotto 2016, prezzo indicativo
18,00 euro (beershop)
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente
sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione
abituale del birrificio.
Ciao vorrei sapere perché per te consideri una birra di alta gradazione già di9abv ho giu di li.
RispondiEliminae perché se una birra di una gradazione molto alta.e cioe di molto in doppia cifra e già bocciata