Doppio appuntamento con Jackie O's, birrificio dell'Ohio che vi avevo presentato non molto tempo fa; alcune delle loro birre sono finalmente reperibili anche in Europa, a prezzi non propio economici, ma per chi ha comunque voglia di provarle l'occasione è quella giusta.
Le birre.
Partiamo senza indugiare da una birra che tuttavia non credo sia tra quelle importate nel nostro continente; si tratta di Elle, una saison chiamata con il nome della stanza - a forma di "elle" - che il birraio Brad Clark usa per creare, fermentare e imbottigliare - su di una linea rigorosamente dedicata - tutte le birre acide. Dopo una prima fermentazione con lievito saison, Elle riceve un mix di lieviti selvaggi e batteri che l'accompagna per sei mesi in foudres di rovere.
Il risultato è una saison sorprendentemente limpida nel bicchiere e di colore oro pallido: i profumi parlano di fiori, uva bianca, vino, limone e pompelmo, mela acerba e un rustico che richiama il legno e la paglia. Al palato è perfetta, scorrevolissima e vivacemente carbonata, leggera dal punto di vista tattile: la delicatezza di pane, crackers e frutta a pasta gialla fanno da contraltare ad une bevuta ricca di uva aspra, limone. Il finale è ben secco, l'amaro zesty e terroso è delicato quanto basta a ripulire il palato e renderlo bisognoso di un nuovo sorso. Note rustiche e di legno completano una saison semplice ma pulitissima, solare, attraversata da un'acidità contenuta, perfetta per dissetarsi in un giorno d'estate: molto evidente la componente vinosa, nonostante i foudres in cui Elle matura non abbiano ospitato vino in precedenza. Venti dollari al litro negli Stati Uniti spesi senza rimpianti perché il livello è piuttosto alto.
Dalla luce passiamo alle tenebre della Oro Negro: si tratta di una variante della Oil of Aphrodite - un'altra imperial stout di Jackie O's - alla quale sono stati aggiunti fave di cacao, baccelli di vaniglia, cannella e peperoncini habeneros. Nei tini d'acciaio, dove la birra ha maturato per tre mesi, sono poi state immerse delle doghe di rovere.
Nera di nome e di fatto, questa imperial stout di Jackie O's forma una perfetta testa di schiuma color nocciola, cremosa e compatta, dall'ottima persistenza. Al naso molta vaniglia, cioccolato al latte, lievi tostature e frutta secca, peperoncino; è un naso dolce che mostra buona intensità e pulizia ma che non accende grossi entusiasmi. Il mouthfeel è molto morbido, vellutato piuttosto che viscoso: la sensazione tattile è molto gradevole e la bevuta procede ricca di cioccolato al latte e vaniglia, caramello, suggestioni di gianduia. Il dolce è progressivamente bilanciato da caffè e moderate tostature che annunciano il calore dell'habanero, vero e proprio protagonista del finale di questa birra. Difficile dire dove finisce il peperoncino e dove inizia l'alcool, fatto sta che Oro Negro si congeda con un piccolo incendio che scalda lo stomaco e il cuore. Imperial Stout bilanciata e piuttosto tranquilla per 3/4 del suo percorso, fino a quando il piccante entra in scena: è un avviso ai naviganti, nel caso non lo gradiscano molto. Qui si sente abbastanza. Il livello è complessivamente alto ma non altissimo, anche se ammetto di non essere un appassionato di peperoncino.
Nel dettaglio:
Elle, 50 cl., alc. 5.1%, lotto 2017, pagata 10.95 dollari (beershop, USA)
Oro Negro, 37.5 cl., alc. 10%, lotto 2017, prezzo indicativo 13.00-20.00 Euro
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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