Il 2017 è giunto agli sgoccioli e per salutarlo ci vuole una grande birra che faccia serata da sola: grande nel formato e nella gradazione alcolica, la imperial stout Ominous Drip di Warpigs sembrerebbe avere il potenziale per l'occasione.
Warpigs è un brewpub a Copenhagen nato dall'unione delle forze di Mikkeller e Three Floyds, birrificio dell'Indiana (USA): l'avevamo incontrato qualche mese fa. Inaugurato ad aprile 2015, l'impianto BrauKon da 10 ettolitri con potenziale annuo da 250.000 litri è stato guidato sino allo scorso settembre da Kyle Wolak, birraio americano "prestato" dai Three Floyds. Wolak è rientrato negli Stati Uniti per andare a lavorare presso Hill Farmstead, in Vermont, e head brewer è stata nominata la birraia Lan-Xin Foo, sua assistente sin dall'apertura e, in precedenza, operativa sugli impianti pilota dove Mikkeller testa le proprie ricette prima di produrle su grande scala.
Nel frattempo Warpigs ha anche debuttato nel continente americano, con le ricette danesi che vengono realizzate sugli impianti della Great Central Brewing (Chicago) e della Wisconsin Brewing: è da anni che si vocifera sull'apertura di un brewpub a Chicago da parte di Three Floyds, chissà che l'idea non venga invece realizzata con il marchio Warpigs.
La birra.
Omnious Drip è una massiccia imperial stout (11.4%) che viene commercializzata per la prima volta all'inizio del 2017; la sua ricetta, tra altri ingredienti non specificati, prevede avena, zucchero di canna e zucchero candito belga.
Nel bicchiere si presenta completamente nera con un piccolo ma cremoso e compatto cappello di schiuma color nocciola, dalla buona persistenza. L'aroma è intenso e opulente, un dessert nel quale abbondano zucchero candito, melassa, fruit cake, caffè e cioccolato: l'eleganza non è la sua caratteristica principale ma si fa perdonare per la sua ricchezza, enfatizzata da una netta nota alcolica con non intende nascondersi. Il corpo è quasi pieno, l'avena le dona una morbidezza palatale cremosa che non sconfina in quel denso "petrolio" tipico di molte imperial stout scandinave. Il gusto riprende la ricchezza e la dolcezza dell'aroma, riproponendo melassa, fruit cake, frutta sotto spirito, cioccolato: l'alcool riscalda con vigore ogni sorso, obbligando ad un lento ma piacevole sorseggiare e contribuisce a bilanciare la dolcezza, asciugandola. Il finale amaro è corto e caratterizzato più della noti pungenti del luppolo che dalle tostature e dal caffè, nel retrogusto c'è anche una punta di carne affumicata.
Imperial stout esuberante ed esagerata, un botto di fine anno: tutto molto bene, l'amaro finale un po' sgraziato le fa perdere qualche punto ma è una birra capace di fare serata, da gustarsi senza fretta, prendendosi tutto il tempo necessario: la bottiglia da 75 può soddisfare tranquillamente 3-4 persone, a piccole dosi. Qualche altro mese di cantina le avrebbe probabilmente giovato, ma anche così è una bevuta che soddisfa e appaga.
Formato 75 cl., alc. 11.4%, scad. 14/12/2021, prezzo indicativo 18.00-20.00 Euro (beershop)
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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