mercoledì 13 dicembre 2017

Alus Darbnīca Labietis: Soho Švītinš Bitter & Mežs Red Ale

Arriva sul blog anche la Lettonia, nazione che ancora mancava all'appello. Ammetto la mia completa ignoranza sulla scena brassicola di un paese che ottenuta l’indipendenza nel 1991 ha visto crescere lentamente un piccolo sottobosco di birrifici artigianali.  Tra quelli di recente apertura figura Alus Darbnīca Labietis, ovvero “Laboratorio di Birra Labietis”, fondato a Riga da  Reinis Pļaviņš  e Edgar Melnys nel 2013, due homebrewers che dopo aver collezionato medaglie ad alcuni concorsi nazionali riservato alle produzioni casalinghe si sono lanciati nel mondo dei professionisti. 
Labietis, antico nome col quale venivano chiamati alcuni guerrieri lettoni – una sorta di samurai -  ha iniziato l’attività in un brewpub da 170 metri quadrati che si trova nel quartiere “creativo”  di Riga (Aristīda Briāna 9a-2) e si è poi espansa con una seconda sede – non produttiva – all’interno del mercato centrale. Se ho ben capito è in costruzione un nuovo stabilimento a Eimuri, 20 km da Riga, che consentirà di aumentare ulteriormente la capacità produttiva. 
Nonostante i protagonisti di molte birre Labietis siano i luppoli americani, il birrificio dichiara di tenere in massima considerazione le erbe officinali locali. “Prima di aprire Labietis avevo intenzione di fondare una specie di “erboristeria o farmacia birraria“ -  dice Reinis - immaginate di entrare in un bar e chiedere qualcosa per lenire il vostro mal di pancia o altri malanni grazie ad una serie di birre realizzate con una diversa combinazione di erbe officinali”. 
La gamma Labietis conta oggi una cinquantina di birre che sono state raggruppate a seconda del colore dell’etichetta, a sua volta collegato al contenuto alcolico ed al prezzo di vendita: l’etichetta bianca-grigia identifica birre “semplici” con contenuto alcolico inferiore al 5%;  si vestono di giallo birre più “ricche o corpose”, con ABV tra 4 e 6%; il rosso alza l’asticella sino all’8%, il nero la supera. Il colore viola è infine riservato a produzioni occasionali e speciali particolarmente alcoliche, oltre il 10%.

Le birre.
Partiamo dalla Soho Švītinš (letterlmente il Dandy di Soho) una bitter inglese vincitrice nel 2012 di un concorso lettone per homebrewers. L’etichetta parla di una bitter classica (cinque varietà di malto e luppolo E.K. Goldings) con tocco di modernità donato dal Galaxy. Fortunatamente questo luppolo è usato con creanza e parsimonia e non stravolge il carattere inglese, prerogativa per me imprescindibile se si vuole utilizzare il termine “bitter“. 
Il suo colore oscilla tra l’ambra, l’oro e il rame, la schiuma è cremosa e compatta e il naso regala profumi di biscotto e caramello secca, cereali e quel nutty/frutta secca tipicamente inglese. Al palato è forse un pelino troppo pesante in quanto "session beer" ma è ugualmente morbida e gradevole. La bevuta prosegue rigorosa e semplice, tutta imperniata sull'asse caramello-biscotto-nutty: ci regala qualche nota di prugna e un bel finale amaro che si sviluppa tra il terroso e la mandorla. Bitter molto pulita, intensa ma facile da bere, una birra perfetta per accompagnare le chiacchiere di una serata al pub, inglese ovviamente. Piacevolissima sorpresa.

Mežs, ovvero "foresta" dovrebbe essere la birra più venduta di Labietis: si tratta di una read/amber ale prodotta con bacche di ginepro e caratterizzata da un generoso dry-hopping di Kazbek, un luppolo boemo.  Nel bicchiere è di un bell'ambrato molto carico e impreziosito da venature rossastre; la schiuma è impeccabilmente cremosa e compatta. Il naso è piuttosto dolce e si compone di ciliegia e prugna, ginepro, caramello e biscotto, frutti di bosco.  Un ottimo livello di pulizia ed intensità che tuttavia, sopratutto per quel che riguarda quest'ultima, non trova riscontri in bocca. La bevuta mostra infatti un drastico calo e, dopo un inizio biscottato e caramellato scivola progressivamente nell'acquoso e un finale amaro e terroso, molto timido. Non ci sono evidenti difetti ma la birra risulta piuttosto blanda e noiosa, quasi priva di vita: si beve con sufficienza ma dopo un aroma così interessante è impossibile non restare delusi. 
Nel dettaglio:
Soho Švītinš, formato 50 cl., alc. 4,4%, IBU 21, lotto 17 195, scad. 01/06/2018
Mežs, formato 50 cl., alc. 5.5%, IBU 7, lotto 17 211, scad. 01/08/2018

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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