martedì 27 agosto 2019

Ca' del Brado Piè Veloce Lambicus 2016

Della “Cantina brassicola Ca’ del Brado” vi avevo parlato un paio di anni fa, a pochi mesi dall’inaugurazione avvenuta alla fine del 2016 a Pianoro (Bologna). In questi due anni i fondatori Mario Di Bacco, Luca Sartorelli, Andrea Marzocchi e Matteo d’Ulisse hanno fatto un bel percorso che ha portato visibilità e riconoscimenti da molti appassionati, non solo italiani. Le loro birre sono distribuite anche all’estero e chi segue i gruppi di scambio avrà notato qualche timido interesse da parte degli appassionati stranieri: evento più unico che raro quando si parla di birra italiana.   Dal concorso Birra dell’Anno sono arrivate le prime medaglie, ovviamente nella categoria delle Sour Ales: argento nel 2018 per Piè Veloce Brux Cascade, argento nel 2019 per Anniversario 2018 e bronzo per Nessun Dorma.
Ricordo brevemente che Ca’ del Brado non dispone d’impianto produttivo ma si occupa della trasformazione del mosto di malto a birra: il primo viene prodotto su impianti terzi e viene poi fermentato e affinato/invecchiato all’interno delle varie botti posizionate nella cantina il cui numero è andato via via aumentando: ad oggi vi sono due foeders da 1000 litri, 23 tonneaux da 500 litri e 18 barriques da circa 225 litri.  Alle birre acide prodotte con lieviti tradizionali, selvaggi e batteri si sono poi aggiunte le birre stagionali alla frutta Cuvée de Mugnega (albicocche), Cuvée de Zrisa (ciliegie), Cuvée de Pesga (pesche) e due interpretazioni di Italian Grape Ale, Û baccarossa e Û baccabianca.
Cà del Brado ha poi festeggiato il proprio primo compleanno con la Pu’er, Sour Ale prodotta con aggiunta di tè cinese Pu’er e ha spento la seconda candelina con la Anniversario 2018 Dal Bosco, birra acida con infusione di strobili di cipresso e foglie di noce. 
 
La birra.
Facciamo un passo indietro e vediamo com’è invecchiata una delle due birre con le quali Cà del Brado ha debuttato alla fine del 2016. Parliamo della Piè Veloce Lambicus lotto 16004, imbottigliata il 10 dicembre di quell’anno. Si tratta di una Sour Ale il cui mosto è “realizzato con un’importante percentuale di cereali succedanei (frumento e segale) e mediante una luppolatura oculata di stampo inglese sia in amaro che in aroma. La fermentazione (effettuata fin dalla primaria con brettanomiceti Lambicus) e la maturazione (circa due mesi) avvengono direttamente in legno: prevalentemente all’interno di grandi botti che in passato ospitavano vino”.
Dorata, leggermente velata, forma un’esuberante testa di schiuma che sembra quasi indissolubile. L’aroma è un’intrigante mix di profumi floreali e spezie, note funky e selvagge di cuoio e pellame, sudore e cantina, terrose. C’è qualche accenno fenolico e un bel carattere fruttato che richiama pompelmo, ananas, frutta a pasta gialla ma anche pesca bianca: per un attimo avverto anche qualche suggestione di fragolina. Un biglietto da visita stupefacente. Le vivaci bollicine la rendono ruspante e rustica senza tuttavia farla risultare ruvida al palato. La bevuta è però meno interessante rispetto all’aroma: per aprirsi questa Piè Veloce Lambicus ha bisogna di scaldarsi un po’ ma così facendo perde gran parte del suo potere rinfrescante. I brettanomiceti apportano un carattere terroso dominante che viene parzialmente mitigato dall’acidità lattica e dall’asprezza degli agrumi. In sottofondo resta una patina dolce che richiama la frutta a pasta gialla e il miele. Il percorso si chiude con un finale legnoso e abbastanza secco nel quale tuttavia rimane sempre presente una patina dolce ed emerge un discreto tepore etilico a mettere in guardia chi ha il bicchiere in mano: dopotutto il contenuto alcolico in percentuale tocca quota 7.4.
In tre anni ha avuto una bella evoluzione questa bottiglia di Piè Veloce Lambicus: il naso è un piccolo capolavoro che non trova purtroppo esatta corrispondenza al palato, ma il livello complessivo rimane indiscutibilmente elevato. I ragazzi di Cà del Brado dimostrano di meritare il successo che stanno riscuotendo.
Formato 37,5 cl., alc. 7.4%, lotto 16004, scad. 10/12/2021, prezzo indicativo 7,00 euro (beershop)
 
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia/lattina e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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