Ultima "Dada" rimasta in cantina, si tratta della "Gattomao" dichiaratamente ispirata alle "bières de garde" francesi ma chiamata anche, per venire in contro ai meno avvezzi agli stili brassicoli, "la rossa"; probabilmente la birra che si dovrebbe consigliare ad un "normale" bevitore di birra che al bancone del bar chiede una "doppio malto". E' di un torbido color rame, e forma un cappello molto ampio e molto persistente di schiuma bianca, cremosa. Aroma abbastanza complesso, che dà il benvenuto sprigionando un bel bouquet speziato e leggermente pepato/piccante donato dai lieviti; in secondo piano caramello, frutta secca, esteri. Al palato ci colpisce la carbonazione, piuttosto elevata (è una caratteristica che abbiamo trovato in molte delle birre Dada) che distruba un po' la percezione dei sapori "pizzicando" la lingua. Il corpo è medio, ed al gusto c'è una corrispodenza pressochè totale con l'aroma, che però era decisamente più pulito; il dolce è dunque predominante, ma è correttamente bilanciato dal finale amaricante erbaceo che persiste anche nel retrogusto. Birra dolce, dicevamo, ma secca ed equilibrata, che si beve abbastanza facilmente e che però risulta meno calda ed avvolgente di quanto vorrebbe/potrebbe essere a causa dell'elevata gasatura. E' la Dada che ci ha convinto di meno tra le sette degustate fin'ora; non l'abbiamo ancora assaggiata in fusto, dove supponiamo dispensi molte meno "bollicine" di questa bottiglia. Ne esiste anche una versione "amara", una Belgian Double IPA, dove gli IBU salgono a 70. Formato: 75 cl., alc. 7.5%, 30 IBU, lotto G09, scad. 01/2013, prezzo 6.00 Euro.
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