Dell'interessante microbirrificio svizzero Trois Dames abbiamo già parlato in questa occasione, degustando la loro ottima IPA. Questa volta "raddoppiamo" la dose, stappando una bottiglia di Pasionaria IPA Double; birra non presente sul sito del birrificio, nonostante sia già in distribuzione da qualche anno, sebbene con un nome leggermente diverso (La Pasionaria Double IPA) e con un etichetta completamente diversa e indiscutibilmente peggiore. Si presenta di color ambrato, velato; la schiuma è poco generosa e poco persistente, leggermente ocra, abbastanza fine e cremosa. L'aroma non è certo quello che ci aspettiamo da una "poderosa" double IPA: molto dolce, difficile capire dove termina il caramello e dove iniziano i sentori di marmellata di frutta tropicale. Dolce anche l'imbocco, con molta frutta tropicale (sciropposa) e caramello; l'amaro si fa attendere un po', e quando arriva lo fa quasi in punta di piedi, lasciando abbastanza in fretta il posto a nuove note dolci, sciroppose, di frutta. C'è comunque una buona secchezza ed un corpo medio a sostenere una presenza etilica che si fa notare senza mai disturbare la bevuta. I problemi sono ben altri: amaro e dolce sembrano procedere su due binari paralleli, senza incontrarsi mai, senza portare armonia ed equilibrio, in una birra che - almeno in questa bottiglia - sembra incompiuta. Anche il retrogusto è poco incisivo, terroso, non particolarmente gradevole, per una bevibilità che risulta lenta e faticosa. Cento volte meglio la sorella minore (IPA), un prodotto che invece ci aveva impressionato molto positivamente. Per questa bottiglia l'unica passione - nella suo significato semantico originale di sofferenza e di travaglio - è quella del bevitore che se la trova tra le mani. Da rivedere. Formato: 33 cl., alc. 9%, scad. 01/2013, prezzo 4.50 Euro.
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