martedì 24 aprile 2012

Wartmanns No 2 Bitter Ale

Martin Wartmann è nell’industria della birra svizzera sin dal 1975, quando ereditò il birrificio di famiglia Actienbrauerei Frauenfeld. Il suo “curriculum” ci segnala che fu il primo birraio svizzero a produrre una “tipica” weizen tedesca in Svizzera, era il 1976 e la birra si chiamò Weizentrumpf. Nel 1989 assieme ad alcuni soci fonda la Back & Sternen Brauerei und Gastronomie Gruppe, sempre a Frauenfeld, che in breve tempo raggiunge un fatturato annuale di 15 milioni di franchi svizzeri. La produzione di birra viene però “appaltata” a birrifici terzi, visto che Mr. Wartmann è sempre più impegnato in attività manageriali.  Nel 1996 stringe infatti un accordo con la Heineken Svizzera per la produzione della Original Ittinger Klosterbräu, una birra che diventa molto popolare, anche se i giudizi che leggiamo non sono proprio entusiasti; nel 1998 (!) lancia in Internet il portale "didattico" www.beerculture.ch  ancora oggi attivo. Nel 2000 Wartmann ritorna alle origini, torna ad indossare i panni del birrario ed elabora alcune nuove ricette che vengono prodotte nella “rinata” Sternen Brauerei; le birre elaborate in questi anni vengono poi commercializzate nel 2006 contestualmente al lancio del sito www.ebeer.ch  che offre ai clienti, oltre a tutta la linea “Wartmann”, anche la possibilità di ricevere la birra con logo ed etichette personalizzate.  La seconda “ricetta” creata da Martin dà origine a questa “Wartmanns No 2 Bitter Ale” che secondo le note di etichetta dovrebbe essere una India Pale Ale brassata, tra l’altro, con luppoli Saaz e Cascade. Abbastanza sorpendente la gradazione alcolica dichiarata (9%) che fa piuttosto pensare ad una Imperial IPA Americana. E’ di colore oro pallido, leggermente velato, ed ha una schiuma abbastanza fine, cremosa, dalla buona persistenza. L’aroma è piuttosto leggero, con frutta gialla (soprattutto pesca), malto e una presenza etilica ben percepibile; a colpire però è soprattutto la quasi assenza di luppoli, che continua anche in bocca. E' una birra che ha una buona morbidezza, corpo medio, dove però sono i malti a dominare; l'alcool è sempre presente anche se questa Bitter Ale mantiene sempre un'ottima facilità di bevuta. C'è caramello, crosta di pane, un po' di burro, zucchero e frutta candita; siamo sempre molto lontani dallo stile dichiarato, insomma. Lascia un retrogusto abboccato, ricco di malto e di alcool, che scalda ma che lascia anche il palato poco pulito ed abbastanza "appiccicoso".  Birra decisamente dolce, disperatamente in cerca d'identità; assolutamente improponibile come IPA, non è neppure lontanamente una strong ale "belga".  Si lascia bere senza troppe pretese, ma inevitabilmente ci lascia con una domanda fondamentale irrisolta: che cosa voleva fare il birraio ?  Formato: 37.5 cl., alc. 9%, lotto 28/9/2011, scad. 28/9/2013, prezzo 7.02 Euro.

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