La Hopdaemon Brewery viene apera nel 2000 da Tonie Prins (il "demone del luppolo), uno neozelandese ex-homebrewer ormai stabilitosi da qualche tempo nel Kent inglese; lentamente il birrificio si è guadagnato diversi premi e riconoscimenti, soprattutto nei festival locali, nonostante una gamma abbastanza ristretta di birre prodotte, appena cinque. Il nome di questa Skrimshander, se abbiamo investigato bene, dovrebbe risalire al libro di Moby Dick. Gli scrimshanders (scritto con la "C") non sarebbero altro che degli oggetti intagliati dai marinai utilizzando i denti delle balene. All'aspetto è di colore ramato, opaco; la schiuma, ocra, è fine e cremosa, mediamente persistente. Il naso di questa bottiglia ci sorprende un po'; l'aveamo già bevuta la scorsa estate, in loco, e non lo ricordavamo così dolce, mieloso, con sentori fruttati di polpa d'arancio, toffee. Birra leggera, scarsamente carbonata ma piacevolmente morbida in bocca, con una consistenza quasi cremosa. In bocca c'è parecchio malto (caramello, leggermente tostato) con l'amaro che arriva in un secondo momento, caratterizzato da note vegetali e di scorza d'agrumi, leggermente piccante. Finisce secca, con un retrogusto che riflette il percorso intrapreso, amaro, vegetale, citrico. L'etichetta recita IPA ma, giustamente, Ratebeer la classifica come una bitter. Naso insolitamente dolce ed un po' in sofferenza, meglio in bocca dove la questa Skrimshander si risolleva; non ha particolari difetti, ma nemmeno grandi pregi. Formato: 50 cl., alc. 4.5%, scad. 05/05/2012, prezzo 2.12 Euro.
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english summary: soon
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