venerdì 14 febbraio 2014

BrewDog Hardcore IPA

Sicuramente la prima "Imperial IPA" mai realizzata in Scozia, probabilmente (non ho trovato dati certi) anche la prima Imperial IPA di tutto il Regno Unito; è la Hardcore Ipa di Brewdog. Nasce con etichetta nera e lettere blu, con un ABV leggermente inferiore (9% anziché 9.2%) ed un diverso mix di malti e luppoli (Maris Otter Extra Pale Malt; Simcoe, Chinook, Amarillo, Warrior). Nel 2010 il cambio di ricetta e la medaglia d'oro nella categoria delle Imperial IPA alla World Beer Cup di Chicago. Nella strada che porta sino ad oggi si trovano anche una versione prodotta con luppoli neozelandesi (Hardcore NZ), una rietichettatura per il mercato scandinavo (Hard Høst IPA), una rietichettatura - si vocifera - per la catena di supermercati Tesco (American Double IPA), una edizione meno alcolica apposita per un importatore danese (Hårdkogt IPA), ed un blend (I Hardcore You) con la IPA di Mikkeller I Beat you.  Non da molto accanto al classico formato BrewDog da 33 cl sono apparse anche le più generose bottiglie da 66.  
Maris Otter, Crystal e Caramalt  sono i malti utilizzati;  altrettanti i luppoli, Centennial, Columbus e Simcoe, usati anche in dry hopping. Ecco la Hardcore IPA attuale, che si presenta nel bicchiere di un bel color ambrato carico, riflessi rossastri, velato; la schiuma, color ocra, ha una buona persistenza, ha trama fine e compatta, cremosa.
L'aroma è forte, marcatamente dolce; dominano mango, passion fruit, ananas maturo e caramello, relegando in secondo piano pompelmo ed una lieve presenza di aghi di pino. Non appare freschissimo, ma l'intensità è senza dubbio notevole. Uno scenario pressoché analogo si presenta anche al palato: ingresso dolce, di biscotto (al burro) e caramello, con abbondanza di frutta tropicale. L'amaro fa quasi fatica ad emergere tra la solida base di malti ed il dolce della frutta, rivelandosi soltanto a fine corsa, in un finale resinoso e leggermente pepato. Non brilla di freschezza, ma è comunque una birra molto solida, dal corpo medio-pieno, poco carbonata ed abbastanza morbida in bocca. Sebbene sia impossibile trangugiarla, nasconde molto bene il suo considerevole carico alcolico (9.2%) e chiude discretamente secca, con lieve warming etilico ed un amaro resinoso e vegetale. Una IPA che cammina a testa dritta da capo a coda, senza nessuna variazione e con poche emozioni; più intensa che elegante, quasi più dolce che amara. Promette dal 2007 fuoco e fiamme in etichetta ("Hopped to hell, then dry-hopped to hell too", "an extreme beer rollercoaster"), ma nel frattempo il Regno Unito è cambiato, e diversi microbirrifici nati in questi anni hanno realizzato delle birre che danno parecchio filo da torcere a questa Hardcore.
Formato: 66 cl., alc.  9.2%, IBU 150, lotto 205, scad. 28/08/2014.

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