Il birrificio Anders! nasce nella primavera del 2012 ad Halen, in Belgio, con un obiettivo ben preciso: produrre birra per conto terzi. A fondarlo sono Bart Durlet e Davy Daniëls, birrai supportati finanziariamente dagli imprenditori Armand Schellens e Hilde Peeters, entrambi operanti nel settore alimentare con le aziende Eurodesserts e Debic-Madibic. Ad ispirare i due birrai è il birrificio che produce per conto terzi più grande e famoso del Belgio, ovvero De Proef: “sarò sempre grato a Dirk Nauts, mi ha insegnato tutto” ammette Durlet.
Sono 3600 gli ettolitri prodotti nel primo anno d’attività grazie a 64 birre diverse; il business plan iniziale prevedeva di arrivare a 6000 ettolitri entro il terzo anno d’attività, ma alla fine 2014 gli ettolitri prodotti erano già 10.000 ed erano stati necessari investimenti per acquistare nuovi fermentatori.
Una volta avviato il birrificio Durlet e Daniels salpano per altri lidi lasciando il controllo a Armand Schellens e Hilde Peeters, subito pronti a fare ulteriori investimenti per aumentare gli ettolitri prodotti a 36.000 (2016) e a 75.000 (2018) con la costruzione di un secondo e più ampio sito produttivo a cinquecento metri di distanza da quello originale. Bart Durlet dopo aver lasciato Anders! ha lavorato per un periodo come consulente per altri birrifici prima di essere assunto come birraio dalla Heineken; Davy Daniëls si è invece dedicato allo sviluppo della Amburon, lanciata come beerfirm nel 2009 e trasformata oggi in un birrificio a Tongeren che produce anche per conto terzi.
Tra le beerfirm che si sono affidate ad Anders! in questi anni ricordo Beer52 (Scozia), BIIR, Zonderik/Columbus, Brussels Beer Project, De Eeuwige Jeugd, De Natte Gijt, De Lustige Brouwers, Enigma, Flanders Fields Brewery, Inglorious Brew Stars, Broeder Jacob, Mobius, Oedipus (Olanda), BOMBrouwerij (Triporteur), Henricus (Paljas), i supermercati Delhaize, Dal 2016 Anders! ha anche iniziato a produrre regolarmente anche alcune birre a suo nome: IPA, Quadrupel, Saison De Mai, Summer Rye / Wheat Ale e persino una modaiola Tropical Milkshake (NEIPA). Negli anni precedenti il birraio Bart Durlet aveva sporadicamente utilizzato il nome Anders! per realizzare solo due interessanti esperimenti in piccole quantità: la Anders Strong Dark Oak Aged e la Brett and Oak.
La birra.
Anders Strong Dark Oak Aged 2014: nel nome c’è tutto o quasi. Trattasi di una potente Belgian Strong Dark Ale (12.5%) invecchiata sei mesi in barili che avevano in precedenza ospitato vino rosso del produttore Wijnkasteel Genoels-Elderen: i suoi 25 ettari costituiscono il vigneto più grande di tutto il Belgio.
E’ vestita di marrone piuttosto scuro impreziosito da intense venature bordeaux reminiscenti del liquido che ha abitato le botti prima di lei. Il vino rosso è evidente anche al naso, in un aroma ricco di uvetta e prugna, frutti di bosco; in secondo piano dolci note di melassa, una piacevole ossidazione che richiama i vini marsalati. Al palato scorre abbastanza bene, considerata la gradazione alcolica: la tradizione belga è rispettata e le bollicine, a quattro anni dalla messa in bottiglia, sono ancora ben presenti. La bevuta segue con buona precisione l’aroma, iniziando un percorso molto dolce e fruttato che viene poi fortunatamente contrastato da note vinose asprigne, da una piacevole acidità e da un finale molto secco, ricco di legno e tannini. Tra le due componenti quella che maggiormente convince è quella aromatica, mentre al gusto il passaggio dolce-aspro è un po’ ruvido e spigoloso: lasciandola scaldare la componente vinosa prende il sopravvento, con l’effetto del passaggio in botte che mette un po’ in secondo piano la birra base. E’ comunque una bevuta piacevole, sebbene non raggiunga particolari profondità e complessità. Un esperimento credo mai più ripetuto, ma qualche bottiglia si trova ancora in giro e sembra ancora reggere piuttosto bene.
Formato 33 cl., alc. 12.5%, imbottigliata 04/2014, pagata 3,00 euro (beershop, Belgio) NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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