giovedì 30 luglio 2015

Against the Grain Fruitis The Farmer Beescake

Ritorna Against the Grain, il birrificio del Kentucky incontrato qualche mese fa e fondato a Louisville nell’ottobre 2011 da quattro soci: Sam Cruz, Jerry Gnagy, Adam Watson e Andrew Ott. Il birrificio con annesso ristorante viene inaugurato nella suggestiva location all’interno del Slugger Field, uno stadio di Baseball (Minor League). I piani di espansione sono già in corso, con la costruzione di un nuovo birrificio in uno spazio di 2300 metri quadrati, con annesso magazzino e tasting room a Lousville, per aumentare del 400% la capacità produttiva. 
Ad ottobre 2013 il birrificio annuncia la nascita della “Funked Up Series”, ovvero una linea dedicata alle fermentazioni con lieviti selvaggi. La inaugurano una Saison brettata chiamata “We brett it wrong”, una Saison brettata ai lamponi  (Chris Framboise) e Scorched Monk, una sour ale affumicata ed invecchiata in botti di rovere francesi realizzata assieme a De Struise.  
La serie viene poi allargata con molte altre produzioni, spesso one-shot o collaborazioni che non fanno altro che espandere ulteriormente il già vasto portfolio di Against the Grain. Alla lista aggiungiamo la birra di oggi: Fruitis The Farmer Beescake
Si tratta di una saison prodotta con malti Pilsner, Vienna e Monaco, farro e miele; la fermentazione avviene con un lievito tipo saison  e poi la birra viene messa a maturare per sei mesi in tini d’acciaio, dove vengono aggiunti succo di meloni cantalupo e verdi (poponi) ed inoculati i Brettanomyces Bruxenellenis. Al momento dell'imbottigliamento viene poi aggiunto nuovo lievito, altro miele e succo di melone.
Leggero gushing all'apertura, ma nulla di incontrollabile, e birra che nel bicchiere si presenta di color arancio velato, con qualche venatura dorata; la pannosa schiuma biancastra si forma con generosità ed ha un'ottima persistenza. L'aroma non è particolarmente complesso ma offre una ancora una buona freschezza ed una bella intensità; accanto ai sentori floreali e fruttati (melone, arancio e pesca) c'è la discreta componente zuccherina e, last but not least, quella brettata di acido lattico. La sensazione in bocca è pressoché perfetta: corpo medio, carbonazione elevata per una bevuta vivace e scorrevole, che solletica costantemente il palato. La bevuta parte piuttosto dolce, con note di miele e fette biscottate, pesca, melone e polpa d'arancio, qualche accenno di canditi; a riportare l'asticella in equilibrio ci sono l'acidità lattica dei brettanomiceti (ma avverto anche una lievissima punta di aceto di mela) e una chiusura amara rusticamente terrosa e lievemente pepata. L'alcool (8%) è davvero molto ben celato con il risultato di una birra che inizia (forse un po' troppo) dolce e zuccherina per poi diventare - sorprendentemente - quasi rinfrescante: le manca solamente un po' più di secchezza per chiudere il cerchio in maniera perfetta, ma è un vizio perdonabile. Saison molto gustosa e pulita, intensa, che si fa ricordare.
Formato: 75 cl., alc. 8%, IBU 25.3, lotto e scadenza non riportati, pagata 15.47 Euro (beershop, Belgio).

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

2 commenti:

  1. Il nome di questa birra è un omaggio al wrestler anni '80 Brutus "the barber" Beefcake.

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    1. non lo sapevo, grazie dell'info. il wrestiling non mi ha mai entusiasmato.

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