Estate ricca di novità in casa Extraomnes, come segnala il blog Malto Gradimento: ben tre le proposte, a partire dalla Egocentrique, versione barricata della Ciuski (maturata per tre mesi in botti ex-whiskey Laphroaig) per proseguire con la Goud, una saison aromatizzata al mango. Ma la “sfida” più interessante è probabilmente vedere il birrificio di Marnate, da sempre legato alla tradizione belga, cimentarsi con una classica American Pale Ale; le viene affibbiato il nome “Yanqui”, un adattamento in lingua spagnola del termine inglese “Yankee”.
Le origini della parola anglosassone sono incerte: le ipotesi più accreditate fanno riferimento alla vasta colonia olandese presente nel diciassettesimo secolo in quella regione che oggi corrisponde al New England. Tra i nomi propri più in voga a quel tempo tra gli olandesi vi erano Jan (Giovanni) e Kees (Cornelio), spesso usatoi contemporaneamente; Yankee non sarebbe altro che la “storpiatura” del nome Jan Kees. Nei paesi del Sud America la parola Yanqui viene anche utilizzata con accezione dispregiativa nelle manifestazioni di anti-americanismo e di ribellione all’imperialismo americano: la troverete con discreta frequenza nei discorsi ufficiali dell’ex-presidente venezuelano Hugo Chávez, del boliviano Evo Morales, del nicaraguense Daniel Ortega, dell’ecuadoriano Rafael Correa e ovviamente di Fidel Castro.
La birra in questione viene invece semplicemente annunciata da Luigi “Schigi” D’Amelio con “con grande modestia”: “volevamo solo dimostrare che possiamo fare la migliore APA italiana”.
Ricetta molto semplice, malto 100% Pilsner, lievito American Ale e una luppolatura che, almeno per l’aroma, mescola un classico come il Simcoe con i più “moderni” Citra ed Equinox.
Il suo colore ė dorato con riflessi arancio, opalescente: nel bicchiere si forma un cremoso cappello di schiuma bianca, compatta e molto persistente. Tanta frutta al naso, sono in evidenza soprattutto gli agrumi (cedro, mandarino, lime) affiancati da frutta tropicale (ananas, melone), qualche suggestione di fragola ed un tocco di aghi di pino; bene l'intensità, ottima pulizia e freschezza che riflette i nemmeno due mesi passati dall'imbottigliamento. Il gusto ripropone in buona parte l'aroma: in principio c'è il dolce della frutta tropicale ma sono soprattutto gli agrumi (pompelmo e lime) a caratterizzare una bevuta il cui amaro s'intensifica progressivamente sfociando in un finale "zesty", leggermente resinoso e pepato. Il corpo leggero e la consistenza watery facilitano la grande scorrevolezza, mentre il DNA Extraomnes (birre snelle, secche e agrumate) garantisce un ottimo potere dissetante e rinfrescante; le note meno positive riguardano invece una carbonazione troppo elevata che necsssita di essere fatta stemperare con un po' di pazienza.
E riguardo alla provocatoria affermazione di Extraomnes, ė questa la miglior APA italiana? Rispondere di no implicherebbe anche fare i nomi di quelle birre che sarebbero "migliori". Yanqui è un' American Pale Ale intensa e molto ben fatta, pulita ma forse non ancora completamente definita in bocca: un po' più di tropicale in evidenza e la scalata alla mia personale classifica di gradimento potrebbe cominciare.
Format: 33 cl., alc. 5.5%, lotto 159 15, scad. 31/12/2016, pagata 4.00€ (beershop, Italia).
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
Nessun commento:
Posta un commento