lunedì 25 febbraio 2019

De Moersleutel Double Roast Brandmeester’s Lintong Sumatra

Avevamo scoperto il birrificio olandese De Moersleutel lo scorso anno proprio quando era in procinto di traslocare nella nuova sede di Alkmaar. U business di famiglia, quello degli Zomerdijk: padre, quattro figli e in parte anche la madre che si dedicano a produrre la birra. Il padre gestiva il microbirrificio Vriendenbier e i figli hanno utilizzato l’impianto per il proprio marchio De Moersleutel, ovvero “la chiave inglese”: pare sia stato lo strumento usato dal genitore per assemblare l’impianto da due ettolitri che è andato in pensione a giugno del 2018. 
I giovani Pim, Tom, Rob e Max, tutti nati tra il 1990 e il 1998, seguono le mode e sanno quello che vogliono i beergeeks: IPA e Imperial Stout, possibilmente in lattina, al ritmo incessante di una novità dietro l’altra. Poco importa se le birre siano leggere variazioni della stessa ricetta, l’importante è che ci sia qualcosa di nuovo da commercializzare. Detto fatto: il cambio d’impianto ha quadruplicato la capacità produttiva ed ha permesso di abbandonare le bottiglie. L’obiettivo dichiarato, per i primi cinque anni, è di arrivare a produrre 15.000 ettolitri all’anno.  
E non è neppure mancato il crowfunding online ad accompagnare il lancio del nuovo birrificio: bicchieri, magliette e quattro birre speciali passate in botte (un barley wine e tre imperial stout) venivano offerte in diversi pacchetti da acquistare direttamente online sul sito del birrificio. E dopo aver raggiunto l’obiettivo ecco le cinque birre di ringraziamento (Barley Wine, Double IPA, Porter, IPA  e Imperial Stout) della serie “We Helped Building the Brewery with this..”

La birra.
Sembrerebbe difficile orientarsi tra le quasi cinquanta (!) Imperial Stout / Porter prodotte in poco più di due anni di attività da De Moersleutel, ma in verità il compito è piuttosto semplice. Si tratta quasi sempre “one-shot”, quindi la maggior parte non è più in produzione ma sostituite da altre: ricette migliorate, varianti, aggiunta di vari ingredienti o diversi affinamenti in botte. Non credo faccia grossa differenza: quello che trovate sugli scaffali dei beershop oggi può tranquillamente sostituire quello che c’era l’anno scorso. Se ad esempio non riuscite più a trovare le imperial stout/porter al caffè Je Moer op de Koffie o Motorolie Koffie, lo scorso ottobre ne sono arrivate altre due in collaborazione con la torrefazione Brandmeester's di Amsterdam: una con la varietà Lintong proveniente dall’isola di Sumatra (Indonesia) e una quella etiope chiamata Sidamo.
Versiamo nel bicchiere la Double Roast Brandmeester’s Lintong Sumatra (10%): su di un lucido specchio nero si forma un piccolo cappello di schiuma un po' grossolana e non molto persistente. Caffè, caffè, caffè: intenso, pulito, dominatore assolto dell'aroma. Bisogna concentrarsi per scovare in secondo piano qualche nota terrosa, torrefatta e di cacao. Realtà? Fantasia? Difficile dirlo perché il tempo per riflettere manca: la bevuta è di fatto un caffè in tutto e per tutto, potenziato dal morbido calore etilico. Bisogna di nuovo affidarsi alle suggestioni: un velo di caramello dolce in sottofondo, liquirizia, orzo tostato, cioccolato. Sono piccoli frammenti, non aspettatevi alternanza, profondità, equilibrio. L'eleganza non è la caratteristica principale di questa imperial porter in un certo senso  estrema: forse non mi era mai capitata una birra così caratterizzata dal caffè. I giovani ragazzi armati di chiave inglese sono esuberanti e mostrano di volerci dar dentro, ma un po' di giudizio non guasterebbe.  L'acidità è comunque ben controllata, l'alcool scalda senza bruciare e nel complesso la bevuta è piacevole: certo, sarebbe meglio se il caffè lasciasse un po' di spazio ad altri elementi. Perché dopo tutto si tratta di una imperial porter al caffè e non di un caffè all'imperial porter. 
Dedicata a chi vuol far colazione con la birra o a chi vuole restare sveglio tutta la notte. 
Formato 44 cl., alc. 10%, lotto 104, scad. 08/2023, prezzo indicativo 8.00-10.00 euro (beershop)

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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