Premessa: il 90% della birra va bevuta fresca ma se proprio volete provare a metterne qualcuna in cantina la tradizione belga è quella che forse meglio si presta agli esperimenti. Dark Strong Ales e Gueuze/Lambic possono regalare belle soddisfazioni anche dopo molti anni: alcune migliorano, altre diventano semplicemente diverse e non necessariamente più buone. Personalmente preferisco queste due categorie di birre con qualche anno sulle spalle ma sono gusti personali. Gli invecchiamenti più estremi meritano invece un discorso a parte: non c’è nessuna birra che meriti dieci anni d’attesa per poter essere bevuta al culmine del potenziale. Io la vedo come un gioco, un esperimento, un soddisfare la propria curiosità.
Avevo in mente da un po’ di tempo stappare qualche birra belga dopo dieci anni dalla messa in bottiglia. L’emergenza Coronavirus ha reso un po’ più difficile accedere alla birra fresca e ho quindi sfruttato l’occasione per alleggerire un po’ la cantina. Ecco la prima parte del racconto delle bevute; visto che le birre “fresche” sono già comparse sul blog in altre occasioni mi limiterò alle note di degustazione rimandandovi al link originale per le informazioni più generali sulla birra stessa. Tutte le birre sono state conservate al buio ad una temperatura variabile tra una media di 5-10 gradi in inverno e di 20 in estate, con qualche picco di 25 negli anni più torridi.
L’aspetto è molto bello per la sua età: tonaca di frate, riflessi rubino, schiuma ancora generosa, spumeggiante e compatta. Al naso sono svanite le spezie tipiche del lievito di casa Rochefort e dominano gli esteri fruttati, in verità un po’ sparati e molto sciropposi: mela, ciliegia, persino fragola e frutti di bosco. Al palato è ancora ben carbonata e non ci sono grossi cedimenti di corpo. La bevuta è molto più bilanciata rispetto all’aroma: biscotto, caramello, uvetta, datteri e ciliegia, bei richiami di Porto e, nel finale, di frutta secca a guscio. Qualche nota cartonata non rovina una birra che è invecchiata con dignità, soprattutto in bocca, e che si beve con piacere: l’alcool è ben nascosto e si fa sentire solo nel finale. Qui l'avevo bevuta dopo "solo" tre anni e m'aveva fatto un'ottima impressione.
Coefficiente di resistenza all’invecchiamento: 7/10. St. Bernardus Abt 12 2010 (10%)
La più trappista tra le non trappiste (LINK) sembra essersi schiarita col tempo: ambrata, torbida, schiuma ancora sorprendentemente generosa e compatta. Tra le varie componenti il naso è quello che è invecchiato peggio: mela, pera, frutta secca, sciroppone di ciliegia, qualche nota di polvere/sughero gentilmente donatale dal tappo. Le bollicine sono ancora ben presenti ma il corpo mostra qualche segno di cedimento: caramello, uvetta, frutta secca e ciliegia disegnano una bevuta molto più equilibrata rispetto al l’aroma. L’ossidazione le ha portato dei piacevoli spunti di vino liquoroso ma anche un’astringenza finale cartonata poco gradevole: per fortuna si riprende in fretta con un piacevole retrogusto di prugna e uvetta sotto spirito. L’età non sembra averle donato molta saggezza/complessità: i tratti positivi e negativi si equivalgono anche se il naso è quello che ha “sofferto” di più. A quattro anni mi sembrava molto meglio.
Coefficiente di resistenza all’invecchiamento: 6/10. Struise Pannepot (10%)
L’etichetta indica il millesimo 2010 ma credo sia stata commercializzata l’anno successivo. Avrà quindi nove o dieci anni? Poco importa, i millesimi in casa Struise vanno sempre presi con le molle. Visivamente è quella che ha sofferto maggiormente: poca schiuma che scompare quasi subito, color ebano scuro. Ma che bel naso! Porto, marsala, melassa, frutti di bosco, prugna disidratata, marmellata di more, accenni di cioccolato. In bocca non ci sono grossi cedimenti: è ancora morbida, ben carbonata, dal corpo medio. Il gusto ricalca l’aroma con buona precisione: è una birra ricca di note marsalate e di vino fortificato, calda ed avvolgente. Annoto una lieve astringenza finale (bustina di tè/cartone) ma è un dettaglio che non rovina una bella festa. Sono forse gli Struise che oggi purtroppo non ci sono più e che procedono tra alti e bassi: difficile chiedere ad una Pannepot d’invecchiare e di emozionare meglio. Qui il confronto con un vintage di sei anni,
Coefficiente di resistenza all’invecchiamento: 8/10. Cantillon Gueuze 2010 (5%)
Quella che prevedevo essere la miglior bottiglia di questo lotto non ha deluso le aspettative. La Gueuze 100% Lambic Bio "base" di Cantillon si veste come una giovincella: oro antico, leggermente velato e schiuma generosa e compatta, dalla buona persistenza. Legno, polvere, cantina, pelle di salame, uvaspina, mela verde, limone, accenni di ananas e frutta a pasta gialla, qualche sbuffo acetico. Serve altro? Sfido chiunque ad indovinarne l’età in un assaggio alla cieca: bollicine ancora vivaci, corpo medio, nessun cedimento. La bevuta ricalca fedelmente l’aroma: la parte sour è sostenuta da un bel sottofondo dolce di ananas e frutta a pasta gialla, la componente acetica è fortunatamente molto contenuta. Chiude secca, funky e legnosa, con un delicato e morbido warming etilico: emozionante, profonda, complessa ma semplice da bere.
Coefficiente di resistenza all’invecchiamento: 9/10.
Riassumendo: benissimo Cantillon, piacevole sorpresa Struise, niente di ché Rochefort e St. Bernardus. Tutte tranne forse Cantillon hanno già superato il loro picco e avrei potuto/dovuto berle qualche anno prima. Ma non è una grossa scoperta dire che gueuze e lambic giocano un campionato a parte: se sia valsa la pena aspettarla dieci anni, piuttosto che cinque, è una domanda alla quale non ho risposta.
Nel dettaglio (i prezzi si riferiscono al momento dell’acquisto)
Rochefort Trappistes 8, 33 cl., alc. 9,2%, scad. 22/07/2015, pagata 2.89 € (supermercato)
St. Bernardus Abt 12, 75 cl., alc. 10,5%, scad. 06/2015, pagata 5,60 € (drink store)
Struise Pannepot 2010, 33 cl., alc. 10%, lotto A, scad. 02/2016, pagata 3,20 € (beershop)
Cantillon Gueuze, alc. 5%, 75 cl., lotto 17/03/2010, scad. 12/2030, pagata 7,90 € (drink store)
ciao, perche dici gli struise che oggi non ci sono piu, è cambiato qualcosa nella produzione?
RispondiEliminagrazie
io ho notato un bel calo qualitativo nelle loro produzioni recenti e mi è capitata anche qualche bottiglia infetta.
Eliminapoi so che hanno anche avuto qualche grave problema a livello familiare/personale... certo questo non ha aiutato.
Thank you for sharing thhis
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