domenica 23 febbraio 2014

Revelation Cat Death Star

Siamo al quinto appuntamento del nuovo corso Revelation Cat, quello inaugurato nel 2012 con l'inizio della produzione nel nuovo birrificio di proprietà nel Kent inglese. Dopo quattro birre che vedevano come protagonista i luppoli (e non è una sorpresa, conoscendo il deus ex machina del birrificio, Alex Liberati), è il momento di una imperial (sweet) stout, dal notevole contenuto alcolico (13%) e prodotta, tra l'altro, con l'aggiunta di lattosio e bacche di vaniglia. 
Splendida nel bicchiere, assolutamente nera, con un discreto cappello di schiuma nocciola a trama fine, cremosa, dalla buona persistenza. E' proprio dalla schiuma che arrivano i primi profumi, con mirtillo e mela verde; una volta dissipatasi diventa chiaro perchè in etichetta è stato specificato "sweet", e non semplicemente imperial stout. Il naso è dolcissimo, zuccherino, con sentori di fruit cake, liquirizia, caramello, nocciola, vaniglia e frutta secca; a tratti richiama il marzapane, e c'è anche una lieve presenza etilica (rum?). L'opulenza annunciata dall'aroma non trova che conferme in bocca: corpo pieno, birra viscosa ed appiccicosa, molto poco carbonata e molto morbida. Difficile credere ai gradi alcolici dichiarati in etichetta: la Death Star  si lascia bere con calma ma senza nessuna difficoltà, regalando solamente un morbida calore etilico che vi accompagna, sorso dopo sorso, alla scoperta di caramello leggermente bruciato, liquirizia, uvetta e datteri con solo un lieve accenno al caffè ed al cioccolato; quasi un fruit cake liquido, che a tratti può anche ricordare un vino liquoroso. 
Il finale - appiccicoso - è dolce e ricco di frutta sotto spirito con un gradevolissimo warming etilico. Intensa, pulita e quasi masticabile è una birra che trova la sua ideale collocazione a fine pasto, abbinata ad un dolce o, tocca ripetersi, può essere lei stessa un dessert liquido. Il birrificio la consiglia in abbinamento a sigari e, cosa che posso confermare, si sposa benissimo con il cioccolato fondente, soprattutto quello extra amaro. E' una birra che nasce dichiaratamente dolce e mantiene quello che promette; personalmente ho avvertito un po' la mancanza (e la necessità) di una presenza un po' più avvertibile delle tostature, del cioccolato e soprattutto del caffè, che le avrebbe donato una leggera acidità molto utile nell'allentare per un attimo la morsa del dolce. Ma sarebbe stata una birra diversa, e chissà che a Revelation Cat non ci stiamo già pensando. 
Bevuta molto soddisfacente, birra che appaga i sensi e che vi manda a letto con la pancia piena (anche se non avete mangiato) ed il sorriso sulla bocca. E per una volta potete anche non prestare troppa attenzione al "drink me as fresh as possible" stampato in etichetta.
Formato: 33 cl., alc. 13%, scad. 12/2014.

8 commenti:

  1. ciao, è possibile chiederti una motivazione riguardo il fatto che non metti più fuori i prezzi delle bottiglie:)?

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    1. Ciao, al contrario del lotto produttivo, che identifica la bottiglia bevuta... pensavo che il prezzo d'acquisto non interessasse molto a chi legge, anche perchè all fine in giro ci sono grosse differenze da negozio a negozio...
      Se interessa, lo rimetto senza problemi.

      Facciamo un mini sondaggio tra i lettori? :)

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    2. Certo, sicuramente non è un'informazione fondamentale, però, a mio parere, penso sia comunque un elemento da tenere in considerazione, soprattutto se queste recensioni, se ritenute affidabili(e a mio parere lo sono) vengono utilizzate ogni tanto come spunto per orientarsi nella scelta. In ogni caso anche quello che dici tu (differenza di prezzo in base al luogn d'acquisto) è altrettanto vero, però c'è da dire che l'indicare il prezzo inquadra orientativamente ogni birra recensita in una "fascia" di prezzo e quindi permette di avere un'idea del possibile costo "reale".
      Quesso il mio parere, ovviamente in nessun modo vincolante :)

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  2. Imo è cmq un'informazione utile, certamente è l'ultima cosa che leggo della recensione ma se ci sta meglio:)

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  3. Informazione che anch'io reputavo utile indicare, ma che poi ho deciso successivamente di eliminare. La mia motivazione è stata l'indipendenza temporale dei prezzi, cosa che rende scarsamente indicativo, se non addirittura fuorviante, rileggerli a distanza di anni.
    Ergo, sono a favore del tuo recente cambiamento ;)

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  4. Adoro questa birra, io la pago 5,50 a Nonantola (MO), è davvero buona

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