martedì 25 agosto 2020

Rebel's Lil Tropical Session IPA & Parrot Invasion IPA


Tutti romani di nascita o d’adozione, nati all’inizio degli anni ’90 e cresciuti ai banconi del Ma che siete venuti a fa’ e della Brasserie 4:20: sono Andrea Martorano, Riccardo Di Profio, Andrea Casini e Raffaele Lucadamo, quattro ragazzi che hanno vissuto in prima persona la rivoluzione della birra artigianale arrivata nella capitale del nostro paese a colpi di IPA e Double IPA. Dal bancone alle pentole il passo è breve: la passione di bere e di scoprire nuovi birrifici si trasforma nella curiosità di provare a fare la birra ogni weekend nella casa estiva di Raffaele a Torvajanica.  L’homebrewing procede in parallelo agli studi universitari, arrivando dopo inevitabili successi ed insuccessi a toccare quota 3600 litri l’anno: ben presto i quattro amici scoprono di preferire la birra agli sbocchi professionali che si prospettano dopo aver studiato Economia, Ingegneria edile e Scienze della Formazione e decidono che è il momento di trasformare il loro hobby in una vera e propria professione, confortati dai pareri positivi sulle birre prodotte che arrivano da conoscenti e addetti ai lavori. 
La ricerca della location giusta si protrae per quasi otto mesi, quando viene individuato un casale degli anni ’70 ristrutturato nella zona di Roma Sud, in via Ardeatina, in prossimità del Grande Raccordo Anulare:  “inizialmente volevamo realizzare un brewpub che unisse la produzione alla ristorazione, quindi ci siamo focalizzati su una location piuttosto centrale. Dopo diversi mesi a vuoto per via di spazi non conformi per l’attività di birrificio o costi esorbitanti, ci siamo guardati in faccia e abbiamo deciso di fare quello che effettivamente sapevamo fare: la birra.  Già dai primi sopralluoghi avevamo capito che quello era il posto dove poter realizzare il nostro sogno: produrre e avere anche uno spazio esterno dove poter accogliere curiosi e bevitori, proprio come a Londra o in altre città europee. Inoltre, la sua posizione è esterna rispetto al centro, ma comunque dentro al raccordo, quindi tra la città e la campagna. Insomma, ci è sembrato il miglior posto dove lavorare ogni giorno!” Nel 2016 vengono così accesi i motori dell’impianto da 10 hl guidato da Riccardo Di Profio, mentre Andrea Martorano e Raffaele Lucadamo si occupano della parte commerciale e Andrea Casini di quella amministrativa.  A soli cinque mesi dal debutto Rebel’s viene chiamato a partecipare all’importante manifestazione EurHop con le prime cinque produzioni: la Cream Ale Honey, la Saison Tricky, la Double IPA Tropical Bomb, la Session IPA White Fusion e la Smoked Cream Ale  Mr. Peat.  Il birrificio non è dotato di cucina ma durante la stagione estiva vengono organizzati eventi con musica dal vivo, dj set e food truck nel Summer Beer Garden, di solito aperto dal giovedì al sabato. In loco è possibile acquistare anche le nuove lattine che da qualche mese hanno sostituito le bottiglie: per l’occasione è stato anche fatto il completo restyling delle etichette. Al di fuori della stagione estiva se non erro il birrificio è aperto solamente il sabato per acquisti in loco: in alternativa potete ricorrere al negozio on-line che effettua trasporto refrigerato in tutta Italia. In quattro anni d’attività Rebel’s ha prodotto una cinquantina di etichette diverse.

Le birre.
Partiamo da Lil Tropical (4.5%) sorella minore della Double IPA della casa Tropical Bomb, con la quale condivide la stessa ricetta: i luppoli utilizzati sono Topaz, Ekuanot e Citra. Il suo color oro è leggermente pallido e velato, la candida schiuma è cremosa ed ha buona persistenza. Pompelmo, lime e cedro caratterizzano un aroma ricco di agrumi ed arricchito da note floreali e di frutta tropicale; in sottofondo s’avverte anche una leggera presenza di cereale. E’ una Session IPA agile e scorrevole che tuttavia mantiene una buona presenza al palato: pane, cereali e il dolce dell’ananas sono le fondamenta che sorreggono e bilanciano una bevuta secca e spiccatamente zesty. L’amaro è educato e corto, il palato si trova subito pulito e desideroso di un nuovo sorso: caratteristiche perfette per una session beer facile da bere e dall’ottima intensità che disseta e non stanca mai. A dispetto del nome (tropical) sono gli agrumi a guidare le danze: birra ben fatta e perfetta per affrontare i mesi più caldi dell’anno.
Parrot Invasion è invece una West Coast IPA che promette un “amaro morbido e un naso esplosivo” grazie al dry hopping di Mosaic e Cascade. Siamo in realtà leggermente al di sotto (6%) della classica gradazione alcolica di una IPA californiana ma poco importa: il vestito oro-arancio è perfettamente adeguato mentre la schiuma potrebbe essere più generosa. L’aroma non è esattamente esplosivo ma nella sua essenzialità offre pulizia e eleganza: dank, pompelmo, frutta tropicale. Caratteristiche che si ritrovano anche al palato in una bevuta semplice ma efficace, pulita e molto bilanciata tra pane, miele, tropicale, pompelmo e un bel finale resinoso/dank di buona intensità e durata. Le manca forse un pochino di secchezza e  il suo spettro di profumi e sapori potrebbe essere un po’ più variegato ma sto andando a cercare il pelo nell’uovo: anche Parrot Invasion, come Lil Tropical, ha tutto quel che serve per far star bene chi si trova con il bicchiere in mano.
Nel dettaglio:
Lil Tropical, 40 cl., alc. 4.5%, lotto 12/20, scad. 04/02/2021, prezzo indicativo 5.00 euro (beershop)
Parrot Invasion, 40 cl., alc. 6%, lotto  14/20, scad.  03/02/2021, prezzo indicativo 6.00 euro (beershop)

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questo esemplare e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio

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